Festival della Statistica e della Demografia: un evento cruciale per arte e inclusione culturale

Il Festival della Statistica e della Demografia celebra la sua decima edizione, esplorando il ruolo della digitalizzazione nell’arte e nella cultura per promuovere inclusione e diversità.
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Il Festival della Statistica e della Demografia, noto come StatisticAll, sta celebrando la sua decima edizione con una serie di eventi e incontri che animano la giornata. Tra i vari appuntamenti, spicca il “Caffè Economico“, un evento pop che esplora come la digitalizzazione e l’analisi dei dati possano favorire la diversità culturale e l’inclusione. Questo incontro si propone di far luce sulle comunità e sugli artisti spesso marginalizzati, come quelli appartenenti alla comunità LGBTQIA+ e ai gruppi extraeuropei. Le domande centrali riguardano l’impatto dell’uso consapevole dei dati nelle piattaforme digitali e il potenziale dell’intelligenza artificiale nel democratizzare l’accesso all’arte e alla cultura, oltre a superare barriere geografiche e sociali.

L’arte e l’economia nell’era digitale

Nel contesto del festival, Elisabetta Roncati, consulente e creatrice di contenuti nel campo dell’arte e della cultura, condivide le sue riflessioni sul legame tra arte ed economia. Roncati ha una formazione accademica che unisce l’economia e la cultura, avendo intrapreso studi all’Università Bocconi in un programma che unisce Economia e Management per le Arti, la cultura e la comunicazione. La sua esperienza illustra come la formazione possa influenzare le carriere professionali, anche in ambiti apparentemente distanti.

Roncati enfatizza che, nonostante non sia una storica dell’arte, la sua preparazione economica le ha permesso di affrontare sfide uniche nel settore culturale. La combinazione di economia e tecnologia è fondamentale nel contesto attuale, dove le istituzioni devono affrontare la necessità di innovarsi per rimanere competitive. Ad esempio, i corsi di lettura in inglese che ha seguito hanno arricchito il suo percorso formativo, distinguendosi da quello tradizionale dei beni culturali, evidenziando come un approccio più innovativo possa rivelarsi vantaggioso nel mondo lavorativo.

L’evoluzione del ruolo dei contenuti digitali nell’arte

Elisabetta Roncati ha aperto un blog e creato account social con un marchio registrato, contribuendo così a un cambiamento sostanziale nell’approccio alla comunicazione culturale. Definisce se stessa una dei primi content creator, oggi conosciuti come influencer. Grazie alla sua visione, è passata dall’essere una semplice recensore di prodotti a una figura di riferimento nella divulgazione scientifica nel campo dell’arte.

Il suo impatto nel mondo dei social media è stato significativo. Ha notato come, in un contesto dove le persone cercavano nuove modalità di comunicazione artistica, emergesse la necessità di professionisti capaci di combinare competenze artistiche e conoscenze economiche. Il suo approccio le ha permesso di costruire una carriera che unisce passione per l’arte e capacità di gestione economica.

Roncati sottolinea che il suo lavoro non è mai stato gratuito, indicando che il settore ha bisogno di figure professionali che possano portare avanti la cultura in modo sostenibile.

Sfide e opportunità nel panorama culturale italiano

L’analisi di Roncati suggerisce un panorama del settore artistico e culturale italiano caratterizzato da sfide significative. In primo luogo, c’è una carenza di musei privati che si sostentano autonomamente, creando un’ulteriore necessità di innovazione e sviluppo economico. La mancanza di opportunità di lavoro retribuito, come dimostrato dalla sua esperienza personale, complica ulteriormente la situazione.

Attraverso la partecipazione a eventi come StatisticAll, artisti ed esperti possono riflettere su strategie per superare queste difficoltà, utilizzando i dati e le tecnologie disponibili per costruire ponti tra comunità diverse e promuovere l’inclusione. La digitalizzazione offre opportunità per raggiungere pubblici più ampi, per promuovere artisti emergenti e per valorizzare una varietà di espressioni culturali.

La combinazione di arte ed economia, in questo contesto, si dimostra fondamentale per progettare un futuro nel quale l’arte possa essere non solo accessibile, ma anche un veicolo di inclusione e diversità, contribuendo a una società più coesa e aperta.