I droni per il soccorso: una rivoluzione nel trattamento degli arresti cardiaci improvvisi

L’uso dei droni nei servizi di emergenza sanitaria, come dimostrato dal progetto a Palagianello, migliora significativamente i tempi di risposta e aumenta le probabilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco.
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La tecnologia sta cambiando radicalmente il modo in cui vengono forniti i servizi di emergenza sanitaria, con l’uso dei droni che emerge come una soluzione innovativa e promettente. Durante il quarto test di volo del progetto Sanitary Emergency Urban Air Mobility , condotto dalla Società Italiana Sistema 118, è stato dimostrato come un drone possa superare significativamente i tempi di risposta di un’ambulanza in situazioni critiche di arresto cardiaco improvviso. L’evento, tenutosi a Palagianello, ha offerto un’importante opportunità per analizzare le potenzialità di questa tecnologia nel salvataggio di vite umane.

Il test a Palagianello: risultati e metodologia

Nella masseria Sacramento di Palagianello, il test ha simulato un arresto cardiaco improvviso. Sono stati attivati simultaneamente un’ambulanza del 118 e un drone, chiamato “Prometeus”, equipaggiato con un defibrillatore. Il compito consisteva nel percorrere una distanza di circa 4 km dalla sede dell’evento fino al paziente. I risultati sono stati sorprendenti: il drone ha impiegato solo 1 minuto e 31 secondi per raggiungere il luogo dell’incidente, mentre l’ambulanza ha impiegato 4 minuti e 37 secondi.

È fondamentale considerare anche il tempo richiesto al primo soccorritore per preparare il defibrillatore e applicare gli elettrodi al paziente. Con il drone che ha fornito il defibrillatore in anticipo, la scarica elettrica è stata erogata circa 2 minuti prima rispetto all’arrivo dell’ambulanza. Questo guadagno di tempo si traduce in un aumento significativo delle probabilità di sopravvivenza del paziente, evidenziando come questa innovativa modalità di trasporto possa migliorare gli esiti clinici.

L’importanza del tempo nel soccorso: il commento di Balzanelli

Mario Balzanelli, presidente nazionale della Sis118, ha sottolineato l’importanza del tempo nell’intervento in caso di arresto cardiaco. Secondo Balzanelli, un anticipo di almeno 2 minuti nella somministrazione della scarica elettrica aumenta le probabilità di reintegrazione della circolazione spontanea del paziente di almeno il 20%. Questo dato mette in luce un aspetto cruciale: ogni secondo conta quando si tratta di salvare una vita umana.

Il progetto dimostra che, anche in scenari in cui il paziente è relativamente vicino alla sede di un mezzo di soccorso, l’utilizzo di droni può rivelarsi vantaggioso. Questa tecnologia non solo offre vantaggi in termini di risposta rapida, ma potrebbe anche diventare una prassi standard nel futuro della medicina d’emergenza, cambiando radicalmente le dinamiche dell’assistenza sanitaria.

Futuro dell’emergenza sanitaria: il sogno di un servizio integrato

Guardando al futuro, Balzanelli ha descritto la visione di un sistema di emergenza sanitaria che integri droni e mezzi di soccorso tradizionali. Propone un modello in cui le Centrali Operative del 118 possano inviare un drone con un defibrillatore al manifestarsi di un arresto cardiaco, ottimizzando i tempi di intervento. I test precedenti, come quello realizzato ad Altomonte, con una distanza di 12 km, hanno confermato che, anche su lunghe distanze, i droni possono superare i mezzi di soccorso convenzionali.

Il presidente ha ringraziato varie istituzioni e aziende coinvolte nel progetto, inclusi Enac e Autostrade per l’Italia, evidenziando l’importanza della collaborazione intersettoriale. L’adozione di questa nuova tecnologia potrebbe trasformare l’emergenza territoriale e portare a un incremento netto delle possibilità di sopravvivenza per i pazienti colpiti da arresto cardiaco.

La comunità e il ruolo della tecnologia nel soccorso

Vito Gregorio Colacicco, direttore generale della Asl di Taranto, ha rimarcato come l’incontro tra competenze professionali e tecnologie avanzate possa generare risultati significativi nel campo del soccorso e della salute pubblica. Sottolinea come tali innovazioni siano essenziali per la comunità, poiché si pongono come obiettivo primario la tutela della salute e il miglioramento della qualità dei servizi offerti.

Questo scenario offre speranze significative per il futuro del soccorso sanitario, rendendo sempre più evidente l’importanza di investire in tecnologie capaci di salvare vite. La necessità di inserire queste tecnologie nelle procedure operative standard è ora più che mai impellente, per garantire risposte tempestive ed efficaci in situazioni di emergenza.