Riforma della pubblica amministrazione: Zangrillo anticipa i cambiamenti al ComoLake 2024

Il ministro Zangrillo propone una pubblica amministrazione più giovane e agile, con un piano di semplificazione di 600 procedure entro il 2026, per rispondere meglio alle esigenze di cittadini e imprese.
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Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, ha espresso importanti considerazioni riguardo agli interventi previsti nella manovra per il settore pubblico durante la conferenza di ComoLake 2024. In un contesto caratterizzato da vincoli di bilancio e complessità normativa, Zangrillo sottolinea la necessità di un’amministrazione più giovane e agile, in grado di adattarsi alle sfide dell’innovazione tecnologica e di rispondere in modo efficace alle esigenze di cittadini e imprese.

La continuità contrattuale e l’età media della pubblica amministrazione

Uno degli aspetti salienti del discorso di Zangrillo è stato il riconoscimento della continuità contrattuale, un risultato che non si vedeva da vent’anni. Questa misura si rivela cruciale per garantire una maggiore stabilità e prevedibilità all’interno dell’amministrazione pubblica. Zangrillo ha richiamato l’attenzione sull’età media attuale degli impiegati pubblici, che si attesta sui 49 anni. Questo dato, secondo il ministro, è il risultato diretto di un lungo periodo di blocco del turnover, durato dal 2009 al 2020.

La necessità di abbattere l’età media del personale pubblico emerge come una priorità. “Abbiamo bisogno di una pubblica amministrazione che possa operare in modo più veloce e che sia in grado di cogliere le tante opportunità offerte dall’innovazione tecnologica,” ha affermato Zangrillo. Il suo intervento evidenzia l’importanza di ringiovanire il personale per migliorare l’efficienza e la reattività dell’amministrazione di fronte alle sfide moderne.

Semplificazione amministrativa: un obiettivo da raggiungere

Zangrillo ha anche parlato dell’importanza della semplificazione dei processi amministrativi. Ha delineato un ambizioso piano che prevede la semplificazione di 600 procedure entro il 2026, una risposta a lungo termine per migliorare l’interazione tra l’amministrazione e i cittadini. Al momento, già 200 procedure sono state semplificate in vari ambiti, inclusi artigianato, telecomunicazioni e sanità.

Il ministro ha sottolineato un approccio innovativo rispetto al passato: “Abbiamo deciso di non limitarci a riflettere sulle norme stando chiusi nei nostri uffici, ma abbiamo scelto di aprirci al mondo esterno.” Con questa strategia, il ministero mira a coinvolgere direttamente le amministrazioni locali, le associazioni di categoria, i rappresentanti delle imprese e i sindacati nel processo di semplificazione.

Il progetto “facciamo semplice l’italia”

A supporto della semplificazione, è stato avviato un progetto denominato “facciamo semplice l’Italia”. Questo programma prevede una serie di incontri e confronti in tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di collaborare con tutti gli attori coinvolti nel processo di riforma. “Vogliamo realizzare una semplificazione non autoreferenziale, ma che nasca da un confronto diretto con chi vive quotidianamente le complessità del sistema,” ha spiegato Zangrillo.

Attraverso questo approccio collaborativo, l’idea è di realizzare una riforma più inclusiva che tenga conto delle esperienze e delle necessità di cittadini e imprese. Zangrillo conclude il suo intervento sottolineando l’importanza di lavorare insieme per costruire un’amministrazione pubblica più snella e reattiva, capace di affrontare le sfide future con maggiore efficienza e competenza.