Parte il decimo Festival della Statistica e della Demografia: focus su dati e migrazioni in Europa

Inizia il decimo Festival della Statistica e della Demografia, StatisticAll, con focus su statistiche europee, migrazioni giovanili e giustizia sociale. Quattro giorni di dibattiti su dati e politiche per un’Europa più equa.
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Il decimo Festival della Statistica e della Demografia, conosciuto come StatisticAll, è iniziato oggi alle ore 9.00, segnando l’inizio di quattro giorni di eventi significativi per la discussione sulle statistiche e i dati in Europa. Sotto il patrocinio della Commissione Europea e in collaborazione con il Parlamento Europeo, il festival porta in primo piano il tema “Statistiche senza frontiere. Fiducia, etica, sistema: il futuro dei dati in Europa”. L’evento si propone non solo di esplorare la situazione attuale delle statistiche in ambito europeo, ma anche di riflettere su questioni di migrazione, coesione sociale e politiche per l’inclusione.

Migrazioni giovanili: opportunità o fuga di cervelli?

Uno dei momenti clou della mattinata è stato lo speech dal titolo “Generazione Erasmus o fuga di cervelli? Un racconto delle migrazioni in Europa”, che ha visto la partecipazione di esperti del settore come Delfina Licata della Fondazione Migrantes e Francesca Licari dell’Istat. Moderati da Massimo Taddei, giornalista economico, i relatori hanno analizzato il fenomeno delle migrazioni dei giovani europei, sottolineando le dinamiche multifattoriali di questo fenomeno. Il dibattito ha messo in evidenza che, mentre l’emigrazione di laureati italiani può essere vista come un’opportunità di crescita personale e professionale, essa solleva questioni importanti riguardo alla retribuzione e alle condizioni lavorative nel paese d’origine.

Pastorella ha osservato che le opportunità lavorative all’estero attirano un numero sempre crescente di giovani, rendendo rilevanti le sfide relative al loro rientro in patria. Sebbene le politiche nazionali potrebbero non rispondere adeguatamente a tali dinamiche, emerge la necessità di discutere con attenzione il fatto che, contrariamente ad altri paesi europei, i giovani italiani tendono meno a rientrare, contribuendo a un crescente spopolamento. Licata ha sottolineato che, lontano dall’essere una “fuga dei cervelli”, il fenomeno coinvolge anche molti giovani che non sono altamente qualificati, ampliando la portata del tema.

Coesione e giustizia sociale in Europa

Alle 10:30 è seguita un’altra importante sessione intitolata “Coesione, autonomie e territori: come costruire un’Europa più giusta”, che ha visto la partecipazione di Giovanni Vetritto, Roberto Samar e Massimo Armenise, moderati da Rosaria Amato. I relatori hanno trattato il principio “nessuno resti indietro“, un pilastro delle politiche di coesione dell’UE, mirato a promuovere l’equità sociale e a ridurre le disparità. Le regioni italiane, in particolare, beneficiano notevolmente dei fondi europei destinati a queste politiche, ma le differenze territoriali evidenziate da Amato rimangono significative.

Riflettendo sul confronto tra il Mezzogiorno e il Nord Italia, gli esperti hanno mappato una realtà in cui il PIL pro capite del Sud è quasi la metà rispetto al Nord. A fronte di dati alike dal 2002 al 2022, con circa 330.000 spostamenti interni e 45.000 verso l’estero, si discute dell’importanza dei dati statistiche per comprendere e affrontare queste sfide. In questo contesto, la ricerca promossa dall’Istat emerge come fondamentale per le scelte di policy locali, col fine di contrastare il fenomeno dello spopolamento e favorire uno sviluppo equilibrato.

Uguaglianze, discriminazioni e diritti umani

Il tema della giustizia sociale ha trovato ampio spazio anche nel successivo intervento intitolato “Uguaglianze, discriminazioni e diversity policy: dati, divari e diritti”. Moderato da Stefania Schipani , questo panel ha visto la partecipazione di Cristina Freguja, Linda Laura Sabbadini, Agnese Canevari e Tommaso Vitale. Le relazioni hanno trattato dell’importanza di garantire diritti e opportunità per tutti, esaminando come le discriminazioni persistano in vari ambiti, inclusa la sfera lavorativa.

Freguja ha evidenziato l’impegno dell’Istat nell’analizzare fenomeni invisibili e discriminatori attraverso metodologie avanzate, mentre Sabbadini ha discusso il suo ruolo nella Chair Women20, portando alla luce le difficoltà incontrate in diversi paesi del G20 nel raccogliere dati sui diritti umani e sulla violenza di genere. Il panel ha messo in risalto il valore delle collaborazioni tra enti, come dimostrato dal progetto di ricerca tra Unar e Istat, volto a fare luce sulla discriminazione nei contesti lavorativi per la comunità LGBT+.

Sicurezza dei dati e nuove sfide economiche

Nel pomeriggio, si è parlato anche di “Sicurezza e cybersecurity dei dati“, con esperti come Giuseppe D’Acquisto del Garante Privacy e Stefano Marzocchi dell’Agenzia per la cybersicurezza al centro del dibattito. La digitalizzazione dei dati e il loro utilizzo sicuro revestono oggi un’importanza cruciale, soprattutto in un contesto in cui le crisi sociali ed economiche si trasformano rapidamente in dati analizzabili.

A chiudere la giornata ci ha pensato l’intervento intitolato “Un’altra Europa è possibile? La governance europea e il suo futuro”, che ha visto il confronto tra Francesco Saraceno e Elisabetta Segre. Nonostante le sfide attuali, gli esperti hanno sottolineato la necessità di ripensare le politiche economiche europee per far fronte a situazioni emergenti che richiedono maggiore intervento statale.

StatisticAll si configura quindi come un’importante vetrina per analizzare e discutere tematiche complesse che riguardano il futuro dell’Europa e le sue politiche di coesione, giustizia e dati.