Cresce il numero di aziende agricole guidate da donne nelle Marche: un fenomeno da 6 mila imprese

Oltre 6.000 aziende agricole nelle Marche sono guidate da donne, evidenziando il loro ruolo cruciale nello sviluppo economico e sociale della regione, in occasione della Giornata mondiale delle Donne Rurali.
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Un’analisi recente di Coldiretti Marche ha rivelato che oltre 6.000 aziende agricole, ovvero quasi un quinto delle imprese agricole totali nella regione, sono guidate da donne. Questi dati, pubblicati in occasione della Giornata mondiale delle Donne Rurali, celebrata il 15 ottobre, evidenziano non solo la crescente presenza femminile nel settore agricolo, ma anche l’importanza di questo contributo per lo sviluppo economico e sociale delle Marche.

L’importanza della Giornata mondiale delle Donne Rurali

Istituita dalle Nazioni Unite nel 2007, la Giornata mondiale delle Donne Rurali rappresenta un’importante occasione per sottolineare il ruolo cruciale delle donne nel settore agricolo e nello sviluppo rurale. Questo evento mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di riconoscere e valorizzare il lavoro delle donne nelle comunità rurali. Le donne rurali non solo contribuiscono alla sicurezza alimentare, ma giocano anche un ruolo essenziale nella lotta contro la povertà nelle aree rurali, promuovendo iniziative che migliorano la qualità della vita delle loro comunità.

In questo contesto, il rapporto della Camera di Commercio delle Marche si allinea con le aspettative delle organizzazioni agricole, che chiedono maggiore sostegno e valorizzazione del lavoro femminile nel settore. Con il numero di aziende guidate da donne in costante crescita nella regione, è fondamentale creare politiche che incentivino la partecipazione femminile e garantiscano pari opportunità.

La distribuzione delle aziende agricole femminili nelle province marchigiane

Secondo i dati analizzati, Macerata emerge come la provincia con il maggior numero di aziende agricole guidate da donne, superando le 1.700 unità. Anche Ancona si distingue con ritorni positivi, contabilizzando quasi 1.500 aziende. Pesaro e Urbino segue con circa 1.200 aziende, mentre Ascoli Piceno, con 900 aziende e Fermo con oltre 700, completano il quadro della diffusione delle aziende agricole femminili nella regione.

Questi numeri non solo testimoniano il talento e l’impegno delle donne nel settore agricolo, ma dimostrano anche una crescente attenzione verso l’inclusione sociale e la sostenibilità. Le donne, infatti, sono spesso pionieri in iniziative innovative, come l’agriturismo, portando un approccio imprenditoriale che integra cultura, tradizione e sostenibilità ambientale.

Esempi di imprenditorialità e agricoltura sociale

Nel panorama delle donne che guidano aziende agricole nelle Marche, spicca il lavoro di Martina Buccolini, un esempio virtuoso di imprenditorialità sociale. La sua azienda, situata nella provincia di Macerata, è nota per il progetto di agricoltura sociale avviato in collaborazione con l’Università di Macerata, Anffas Macerata e la Cooperativa Il Faro. Con questo progetto, Martina ha dato la possibilità a ragazzi e ragazze con disabilità di acquisire competenze pratiche, come la semina e la cura dell’orto, contribuendo così alla loro inclusione sociale e al miglioramento delle loro capacità.

La partecipazione di Martina Buccolini al recente G7 Agricoltura ha ulteriormente messo in luce la sua iniziativa, evidenziando come le donne nel settore agricolo possano non solo innovare, ma anche creare collegamenti significativi tra l’agricoltura e il welfare sociale. Tali esperienze sono fondamentali per costruire un modello di agricoltura che vada al di là della produzione, mirando a promuovere la salute e il benessere nella comunità.

Riconoscimenti e premi alle donne imprenditrici nel settore agricolo

Ulteriori riconoscimenti per il lavoro delle donne nelle Marche sono stati evidenziati con l’assegnazione dell’Oscar Green regionale. Carla Cocci e Gabriella Rosa, titolari di agriturismi a Castignano e Cupra Marittima, sono state premiate per il loro impegno nel progetto Silver Agri Age. Questo progetto si concentra sulla longevità attiva e promuove attività dedicate agli anziani con disturbi neurologici. Attraverso l’accoglienza e laboratori specifici, le due imprenditrici stanno dimostrando come l’agricoltura possa svolgere un ruolo centrale nella cura e nel supporto delle fasce più vulnerabili della popolazione.

Le storie di successo di queste donne imprenditrici sono amicizie fondamentali per comprendere come il settore agricolo marchigiano possa offrire opportunità significative e trasformative per l’intera comunità. Le leadership femminili emergenti in Coldiretti Marche, con figure come Maria Letizia Gardoni e Arianna Bottin, riflettono un impegno collettivo per promuovere l’uguaglianza di genere e valorizzare la presenza femminile nel settore agricolo.

Il panorama agricolo nelle Marche continua a evolversi, con la presenza sempre più marcata di donne pronte a contribuire attivamente non solo all’economia agricola, ma anche alla vita sociale delle loro comunità.