Cancellazione del treno: ecco cosa fare e quali sono i diritti dei viaggiatori secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori

In caso di cancellazione dei treni, i viaggiatori possono richiedere rimborsi, utilizzare trasporti alternativi e ricevere assistenza. È fondamentale conoscere i diritti e le opzioni disponibili per ottenere risarcimenti.
Cancellazione del treno: ecco cosa fare e quali sono i diritti dei viaggiatori secondo l'Unione Nazionale dei Consumatori - Tendenzediviaggio.com

La cancellazione dei treni può rappresentare un notevole disagio per i viaggiatori, ma è fondamentale conoscere i propri diritti in queste circostanze. L’Unione Nazionale dei Consumatori offre chiare indicazioni su ciò che i passeggeri possono fare in caso di cancellazione e sulle opzioni disponibili, compresi i possibili risarcimenti. Di seguito, esploreremo in dettaglio queste informazioni per garantire che i consumatori siano sempre ben informati.

Opzioni disponibili in caso di cancellazione del treno

Quando un treno viene cancellato, i viaggiatori hanno a disposizione diverse opzioni. In primo luogo, la scelta più comune è quella di annullare il viaggio e richiedere il rimborso del biglietto. Questo rimborso può essere totale o parziale, a seconda della parte del viaggio non realizzata. Alternativamente, i viaggiatori possono decidere di proseguire con il loro viaggio utilizzando mezzi di trasporto alternativi, senza alcun costo aggiuntivo. Questo significa che, se il treno è bloccato, è possibile utilizzare autobus o altri treni, sempre che la soluzione proposta consenta di raggiungere la destinazione finale nel modo più rapido e comodo possibile.

Le imprese ferroviarie hanno l’obbligo di mettere a disposizione dei passeggeri un’alternativa per completare il loro viaggio, e possono facilitare la comunicazione con altri fornitori di servizi di trasporto, sia ferroviari che non. Quando si scelgono queste vie alternative, l’impresa ferroviaria si impegna a rimborsare i costi sostenuti. È importante essere informati che, se l’impresa ferroviaria non comunica le opzioni disponibili entro 100 minuti dalla partenza prevista, i viaggiatori hanno il diritto di trovare autonomamente soluzioni con altri mezzi pubblici. In questi casi, l’impresa deve coprire i costi sostenuti per tali scelte, purché siano considerati necessari e ragionevoli.

In oltre, il Regolamento Europeo riconosce il diritto dei passeggeri a ricevere assistenza, che comprende pasti e bevande, in caso di attesa superiore a un’ora. Se invece si dovesse rendere necessario un pernottamento, l’azienda deve fornire una sistemazione adeguata. È cruciale sapere che tali diritti si applicano indipendentemente dai motivi della cancellazione.

Risarcimenti in caso di ritardo dopo un trasporto alternativo

Se un viaggiatore decide di continuare il proprio viaggio nonostante la cancellazione del treno, accettando un trasporto alternativo, potrebbe avere diritto a un risarcimento se il ritardo all’arrivo è di almeno 60 minuti. Il risarcimento ammonta al 25% del prezzo del biglietto se il ritardo è compreso tra un’ora e due ore. Se il ritardo supera le due ore, il risarcimento sale al 50% del costo totale del biglietto. È importante conservare tutti i documenti di viaggio e le ricevute per poter presentare eventuali richieste di indennizzo in caso di ritardi.

Questa normativa è concepita per proteggere i viaggiatori, garantendo che siano compensati in misura appropriata per i disagi subiti. Tuttavia, i diritti al risarcimento non si applicano nel caso in cui i passeggeri scelgano autonomamente il rimborso e non proseguano con il viaggio. Inoltre, non si avrà diritto a un risarcimento se si è stati informati di un possibile ritardo prima dell’acquisto del biglietto o se la cancellazione è riconducibile a circostanze eccezionali, come eventi naturali imprevedibili.

Limiti ai diritti di risarcimento: circostanze eccezionali

Le circostanze eccezionali rappresentano una delle principali motivazioni per cui i viaggiatori possono perdere il diritto al risarcimento. Secondo la normativa vigente, un’impresa ferroviaria non è tenuta al pagamento di indennizzi se riesce a dimostrare che la cancellazione del servizio è stata causata da eventi straordinari. Questi possono comprendere condizioni meteorologiche estreme, gravi catastrofi naturali o eventi di emergenza, come incendi o atti di sabotaggio, che non possono essere prevenuti con applicazione di misure ragionevoli.

Anche situazioni quali la presenza di persone sui binari o il furto di cavi non possono essere considerate responsabilità dell’impresa ferroviaria, e quindi non danno diritto a risarcimento. È interessante notare che le situazioni di sciopero del personale ferroviario non rientrano tra le circostanze eccezionali. Tali specifiche categorie di eventi possono complicare la situazione per i viaggiatori, portando potenzialmente a scontri su detti diritti.

Grazie alle nuove disposizioni del Regolamento europeo 2021/781, il concetto di circostanza eccezionale è stato ampliato, permettendo una maggiore tutela per le compagnie, ma è essenziale che i viaggiatori rimangano sempre informati sui loro diritti e opzioni per fronteggiare eventuali disguidi durante il loro tragitto.