La questione della sicurezza alimentare è tornata al centro del dibattito grazie al G7 Salute di Ancona, dove esperti, autorità e professionisti del settore hanno discusso l’uso di pesticidi, conservanti e additivi nella catena alimentare. Un tema di vitale importanza per la salute pubblica e per la tutela dei consumatori, stante la crescente preoccupazione riguardo ai rischi associati a queste sostanze. Durante la tavola rotonda “Sicurezza alimentare“, organizzata dalla Società italiana di tossicologia , sono emerse analisi e riflessioni significative per garantire una informazione corretta e una maggiore protezione per i consumatori.
Discussione sull’uso del glifosato
Uno dei punti salienti della tavola rotonda è stata la discussione sull’impiego del glifosato, un erbicida ampiamente utilizzato in agricoltura, che ha suscitato dibattimenti e controversie in molteplici contesti. Il glifosato è diventato simbolo di cattiva informazione, in particolare a causa delle dichiarazioni di agenzie come l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro , la quale lo ha classificato come potenzialmente cancerogeno. Tuttavia, le dichiarazioni di enti regolatori come l’Efsa e l’Epa statunitense confermano che il suo uso, se effettuato secondo le giuste dosi, non presenta rischi significativi per la salute umana. Durante l’incontro, Orazio Cantoni, presidente della Sitox, ha apertamente raccomandato di rispettare le quantità indicate dalla normativa vigente, sottolineando che le dosi autorizzate sono frutto di valutazioni scientifiche scrupolose tese a minimizzare l’esposizione della popolazione.
Corrado Galli, ex presidente della Sitox, ha evidenziato che la tossicità dipende principalmente dalla dose, e che le pratiche agricole regolamentate garantiscono un utilizzo sicuro del glifosato. Inoltre, ricerche come l’Agricultural Health Study non mostrano alcun legame tra l’uso di glifosato e la comparsa di tumori. L’uso di erbicidi come il glifosato è vitale per mantenere alte le rese agricole, contribuendo a pratiche più sostenibili e meno invasive per l’ambiente, rispetto ad altre tecniche potenzialmente dannose.
Rischi di intossicazione alimentare
La seconda parte della tavola rotonda è stata dedicata al tema dell’intossicazione alimentare e alla sicurezza degli alimenti. Carlo A. Locatelli, direttore del Centro antiveleni IRCCS Maugeri di Pavia e membro di Sitox, ha condiviso dati preoccupanti riguardo alle consulenze ricevute dal suo centro, che ammontano a circa 105.000 all’anno, di cui circa 200 ogni giorno. Locatelli ha portato all’attenzione il caso dei funghi, esempio emblematico delle intossicazioni “stagionali”: non è raro infatti che un alimento commestibile venga sostituito con una varietà tossica, provocando rischi gravi per la salute.
L’esperto ha menzionato anche contaminazioni inaspettate: come quelle di spinaci con alcaloidi tropanici a causa di un errore di produzione, o la contaminazione di piselli con sostanze tossiche, nonché la pericolosità di piante come il colchico autunnale, che può ingannare il consumatore inesperto. I casi di intossicazione legati a conserve casalinghe sono anche all’ordine del giorno, dove è documentato che ogni anno si registrano decine di episodi di botulismo.
Raccomandazioni per i consumatori
Durante il dibattito, è emersa l’importanza di una scelta consapevole da parte dei consumatori. È fondamentale optare per alimenti freschi, di stagione e poco elaborati, per garantire la sicurezza alimentare e minimizzare il rischio di esposizione a conservanti e sostanze chimiche nocive. Promuovere una dieta caratterizzata da prodotti freschi e locali non solo migliora la salute, ma contribuisce anche a un sistema alimentare più sostenibile.
Tra i relatori, il Capitano Alfredo Russo, Comandante del Nucleo NAS di Ancona, ha assicurato che i controlli sulla sicurezza alimentare in Italia sono particolarmente rigorosi e ben organizzati. È stato evidenziato che i ritiri di prodotti rischiosi vengono attivati prontamente non appena viene identificato un rischio per la salute pubblica. Anche altri esperti presenti hanno concordato sulla necessità di un approccio scientifico rigoroso per la tutela e la sicurezza dei consumatori, fondamentali in un contesto dove l’informazione è spesso soggetta a disinformazione.