Un film brasiliano si aggiudica il premio principale al PerSo – Perugia Social Film Festival 2024

Il PerSo – Perugia Social Film Festival 2024 si è concluso premiando “A Transformação de Canuto”, un’opera indigeno-brasiliana che affronta temi di colonizzazione e disboscamento, con una ricca programmazione di eventi.
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Si è conclusa oggi, 9 ottobre, la decima edizione del PerSo – Perugia Social Film Festival 2024, evento di punta del panorama cinematografico documentaristico, dedicato a opere in anteprima assoluta in Italia. Il festival ha fatto brillare la città umbra di Perugia con una serie di proiezioni, eventi e incontri con il pubblico. Quest’anno, la manifestazione ha premiato il film “A Transformação de Canuto”, diretto dagli autori brasiliani Ernesto de Carvalho e Ariel Kuaray Ortega, quest’ultimo riconosciuto come primo regista indigeno. Attraverso la narrazione diretta da parte degli indigeni, il film si distingue come un’opera di auto-narrazione, affrontando tematiche cruciali legate alla colonizzazione e agli impatti del disboscamento.

Riconoscimenti e premi della decima edizione

La cerimonia di premiazione si è tenuta presso il PostModernissimo di Perugia ed è stata condotta da Caterina Fiocchetti e Giulia Zeetti. In questa edizione, il festival ha distribuito numerosi premi nelle diverse categorie di concorso. Il premio principale, l’Award, è andato dunque al film “A Transformação de Canuto”. Menzioni speciali sono state segnalate per il film “Che ore sono” di Marta Basso e Tito Puglielli, nonché per “Fragments of ice” di Maria Stoianova. Riconoscimenti specifici hanno onorato opere come “Kripton” di Francesco Munzi, che ha vinto il ‘PerSo student award’, mentre ‘Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza’ di Erika Rossi ha ricevuto il ‘PerSo Agorà’.

L’assegnazione del premio per i cortometraggi ha visto vincitore “L’uccello imbroglione” di Davide Salucci, premiato sia dal Film Tv che dalla giuria composta da detenuti del Carcere di Capanne. Tra le menzioni speciali della categoria cortometraggi, “Trasparenze” di Mario Blaconà ha ricevuto l’attenzione della giuria, dimostrando l’ampia varietà di talenti che ha caratterizzato questo festival.

La regia di un indigeno e le tematiche affrontate

“A Transformação de Canuto” è frutto della collaborazione tra Ariel Kuaray Ortega, leader Mbyá-Guarani e pioniere del cinema indigeno, ed Ernesto de Carvalho, un esperto cineasta e fotografo, con un dottorato in antropologia. Attraverso il progetto Vídeo nas Aldeias, De Carvalho da oltre 15 anni collabora con le comunità Mbyá-Guarani nella creazione di lavori che riflettono la loro cultura e le loro storie. I registi spiegano che il film intende portare il pubblico in un viaggio attraverso le frontiere culturali e narrative.

La trama racconta la storia di un giovane protagonista, colpito dalla temuta trasformazione in giaguaro, un simbolo di pericolo ambientale e culturale. I registi mettono in luce i rischi di allontanarsi dalla comunità, sottolineando l’importanza dei legami umani e della narrazione stessa come un atto di resistenza. La comunità Mbyá-Guarani ha fornito un contributo fondamentale alla realizzazione del film, rendendola un’opera collettiva che esplora la sua identità e i suoi valori.

La giuria e il valore del festival

La giuria dell’edizione 2024, chiamata a valutare le opere presentate al festival, era composta da esperti del cinema e della cultura. Tra i membri figurano nomi come Maria Bonsanti, vicedirettrice del Centro Sperimentale di Cinematografia, e Alessandro Rossetto, regista e autore di fama. Emiliano Morreale, critico cinematografico e professore di Storia del cinema presso l’Università Sapienza di Roma, ha anche contribuito nell’analisi delle opere presentate, conferendo prestigio alla giuria.

La competizione ha visto un’elevata partecipazione e un’ampia varietà di opere provenienti da diverse culture e nazioni. Le decisioni della giuria sono state guidate dalla ricerca di opere che non solo raccontassero storie significative, ma che portassero anche una forte consapevolezza sociale e culturale, elementi che definiscono il valore del PerSo.

Perugia protagonista del cinema documentario

Il PerSo – Perugia Social Film Festival 2024 ha offerto una programmazione ricca e variegata, con tre sale cinematografiche coinvolte e dodici location differenti. La manifestazione ha durato undici giorni, durante i quali sono stati presentati 55 titoli, inclusi 13 in anteprima italiana, dimostrando l’impegno del festival nel promuovere il miglior cinema documentario. A questa offerta culturale si sono aggiunti eventi speciali, spettacoli teatrali e incontri con oltre 50 ospiti, tra cui noti filmaker e attori.

Il festival si è avvalso della collaborazione di numerosi enti e istituzioni, tra cui la Fondazione La Città del Sole Onlus e la Regione Umbria. La presenza di figure di spicco come Leonardo Di Costanzo, Moni Ovadia e Sergio Martino ha arricchito gli eventi con dibattiti e discussioni su temi di rilevanza sociale e culturale, rendendo Perugia un hub per la riflessione cinematografica e artistica.

L’edizione 2024 è un chiaro segnale della vitalità e dell’impatto culturale del festival, contribuendo a posizionare Perugia come un punto di riferimento nel panorama del cinema documentaristico internazionale.