Il Consiglio di Stato annulla l’obbligo del casco per i monopattini a Firenze: la sentenza spiegata

Il Consiglio di Stato annulla l’obbligo del casco per i maggiorenni sui monopattini elettrici a Firenze, evidenziando la necessità di uniformità nelle normative sulla sicurezza stradale a livello nazionale.
Il Consiglio di Stato annulla l'obbligo del casco per i monopattini a Firenze: la sentenza spiegata - Tendenzediviaggio.com

Il recente pronunciamento del Consiglio di Stato segna una svolta significativa nella regolamentazione dell’uso dei monopattini elettrici a Firenze. La Corte ha annullato un precedente provvedimento del Comune, stabilendo che l’obbligo di indossare il casco non può essere esteso agli utenti maggiorenni. Questa decisione rispecchia una visione più ampia sulla legittimità delle ordinanze comunali in materia di sicurezza stradale.

Il contesto normativo dell’obbligo del casco

Nel dicembre 2020, il Sindaco di Firenze aveva introdotto l’obbligo di indossare il casco per tutti gli utenti di monopattini elettrici, senza distinzione di età. Tale provvedimento, che mirava a ridurre gli incidenti stradali e migliorare la sicurezza pubblica, ha sollevato immediatamente polemiche e contestazioni legali. Due aziende di sharing monopattini, che si sono sentite danneggiate dalla normativa, hanno fatto ricorso al Tar di Firenze, sostenendo l’incompetenza dell’amministrazione comunale nell’emettere tali regolazioni.

Il Tar ha accolto la richiesta, ritenendo che l’adozione di un obbligo di questo tipo spettasse al Dirigente della Direzione mobilità. A seguito di questa decisione, il Dirigente ha impartito un nuovo provvedimento nell’agosto 2021, ripristinando l’obbligo. Tuttavia, anche questa misura è stata impugnata, avviando un ciclo di ricorsi che ha portato alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato.

La sentenza del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello del Comune di Firenze, sostenendo che non sussistessero fondamenti giuridici sufficienti per imporre l’obbligo del casco ai maggiorenni. Nella sua decisione, la Corte ha richiamato il Codice della strada, evidenziando che le norme nazionali non conferiscono ai sindaci il potere di disciplinare l’uso del casco sui monopattini elettrici. Per i giudici, tale regolamentazione è riservata alla potestà legislativa dello Stato, che deve garantire uniformità su tutto il territorio nazionale e prevenire una possibile disparità di regole locali.

La sentenza chiarisce anche che l’intento di aumentare la sicurezza stradale, pur nobile e desiderabile, non può piegarsi a interpretazioni locali delle leggi. Questo implica che le iniziative in materia di sicurezza e circolazione dovrebbero essere coordinate con le disposizioni normative statali, per evitare di creare un mosaico disomogeneo di regole.

Implicazioni per la sicurezza stradale a Firenze

L’annullamento dell’obbligo di casco per i conducenti di monopattini maggiorenni solleva interrogativi sul futuro della sicurezza stradale a Firenze. La decisione del Consiglio di Stato potrebbe influenzare altre città italiane che si trovano nell’ambito della regolamentazione degli e-scooter e di altri mezzi di trasporto alternativi. Con l’aumento dell’uso dei monopattini elettrici in ambito urbano, è essenziale esaminare come mantenere un equilibrio tra la promozione di forme di mobilità sostenibile e la necessità di garantire la sicurezza degli utenti.

L’amministrazione comunale, ora priva di un importante strumento normativo, potrebbe essere chiamata a rivedere il proprio approccio alla mobilità e alla sicurezza stradale, cercando soluzioni innovative che possano garantire la protezione degli utenti senza oltrepassare le linee guida stabilite dalla legge. In questo contesto, diventa cruciale avviare dibattiti pubblici e coinvolgere le comunità nel trovare misure efficaci per affrontare le sfide della mobilità moderna.

Il provvedimento annullato e le sue ripercussioni sono un promemoria dell’importanza di rispettare le norme nazionali e della necessità di un approccio sinergico tra enti locali e Stato quando si tratta di sicurezza dei cittadini.