Se ami il rischio dell’avventura non puoi non prendere considerazione il Ponte del Diavolo. Andiamo a scoprire dove si trova e quale leggenda lo avvolge nel suo manto.
L’Italia è famosa anche per i ponti che caratterizzano alcune città. Tra i più importanti non possiamo non menzionare il Ponte Vecchio, costruito sul fiume Arno a Firenze che collega Via Por Santa Maria a via de’ Guicciardini. Opera realizzata da Taddeo Gaddi e Neri di Fioravante, è stata inaugurata nel 1345 e da allora tanti turisti lo attraversano.
A seguire c’è il Ponte di Castelvecchio situato a Verona lungo il fiume Adige. Parte integrante della fortezza, è considerata una delle opere più apprezzate del Medioevo veronese. La costruzione iniziò nel 1354, ma fu distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e ricostruito solo nel 1951.
C’è anche Ponte Sant’Angelo che collega Piazza di Ponte Sant’Angelo a lungotevere Vaticano nei rioni Ponte e Borgo. La data di apertura risale addirittura 136 d.C. e delle modifiche sono state introdotte da Gian Lorenzo Bernini. La lista è infinita, ragion per cui ogni volta che si visita una città vale la pena attraversarli conoscere la storia che c’è alle spalle.
Un altro ponte da prendere assolutamente in considerazione è quello del Diavolo situato a Cividale del Friuli, un comune italiano di 10816 abitanti nel Friuli Venezia Giulia.
Cividale del Friuli, opera di Giulio Cesare
Cividale del Friuli fu fondata nel periodo della Roma con l’intervento di Giulio Cesare con il nome Forum Iulii e da qui fu preso poi il nome dato a tutta la regione. Tra i luoghi di interesse religioso rientrano il Duomo di Santa Maria Assunta, il Monastero di Santa Maria in Valle, Chiesa di San Francesco, Chiesa dei Santi Pietro e Biagio, Chiesa di San Giorgio e tante altre.
Tra le architetture civili di interesse spiccano Palazzo Comunale, Palazzo dei Provveditori Veneti, Casa Medievale, Museo Cristiano e Ponte del Diavolo.
Ponte del Diavolo, simbolo del comune
Secondo quanto riportato sul sito cividale.com questo ponte ha le spalle una storia. Fin dall’inizio la sua costruzione non è stata semplice perché i lavori sono sempre risultati lenti e contrastanti dagli agenti atmosferici. I lavori di restauro hanno dovuto far fronte alle piene impetuose del fiume.
Purtroppo nel 1917 con la disfatta di Caporetto durante la prima guerra mondiale fu fatto saltare per evitare al nemico di avanzare ulteriormente nel territorio italiano. Eppure in brevissimi tempi il ponte fu ricostruito e per fortuna si è mantenuta la struttura antica.