Peppino a Mare è da oltre sessanta anni autentico punto di riferimento per i palati, anche i più esigenti, che qui trovano piatti che, come si suole dire, “più buoni non si può”.
Risale infatti al 1959 l’apertura del locale, situato sul Lungomare Amerigo Vespucci, 102 ad Ostia Lido, grazie all’intuizione ed alla tenacia di Peppino che aprì quella che allora era una trattoria. Ora alla guida del ristorante c’è Mario Bauzullo, nipote di Peppino, il quale prosegue nella tradizione di famiglia; per Mario portare avanti il ristorante che fu di Peppino è un’emozione particolare tant’è che, come ci conferma, “Varcando l’ingresso sento sempre l’energia di mio nonno e spero di riproporre ai miei clienti queste sensazioni e quella empatia che lui creava con le persone”.
Nonno che è protagonista di un piatto a lui dedicato, orecchietta seppia-carciofo-vongola; alla base della nascita di questa pietanza vi è una storia molto curiosa che Mario ci descrive così: “Mia nonna Teresa, che era l’anima della cucina, un giorno, nel preparare l’antipasto seppie-carciofi, calò erroneamente la pasta; mio nonno, scherzosamente disse di aggiungerci anche le vongole e quello che sembrava un azzardo culinario si trasformò in un vero e proprio primo piatto”.
Peppino a Mare che ha attualmente, in regime di Green Pass, ha 200 coperti mentre a pieno siamo nell’ordine dei 270, negli anni è cambiato, è al passo coi tempi, andando quindi a modificare l’offerta gastronomica che vede ancora ben presenti i piatti tradizionali, ma con formule innovative.
Quella che non è cambiata è la cura e l’attenzione in tutto, dagli ingredienti selezionati, alla sapienza e maestria con i quali vengono utilizzati dallo chef; il risultato di tutto questo è un menu che regala emozioni uniche ed intense in cui svettano la genuinità, la freschezza e il sapore deciso delle pietanze.
Ristorante che, volendo sintetizzare, Mario lo definisce come fondato su tre elementi imprescindibili: qualità, familiarità e professionalità. Basi su cui Mario, una volta ereditato il ristorante dai genitori, ha puntato e sta puntando forte in quanto sostiene che “La qualità è un qualcosa su cui non si può discutere; la familiarità è anch’essa fondamentale perché è come si accoglie il cliente; professionalità che non può mancare perché, essendo io food&beverage manager e sommelier, ho la mia struttura che è qualificata in quanto, anche in un ristorante familiare come il mio, non deve mancare la professionalità”.
E quali sono i piatti che vanno maggiormente? Ci viene in aiuto il titolare il quale ci fa un elenco che, anche solo dopo poche parole, fa venire l’acquolina in bocca; partiamo dal grande classico: “Spaghetto alle vongole senza niente; noi lo facciamo solo con l’acqua di cottura della pasta; Gnocchetto cacio pepe crostacei e lime e Tonnarello sfumato al rum kraken con mazzancolle e mandorle per rimanere tra i primi . In generale poi – aggiunge Mario – ci sono i crudi dove io vado a lavorare sulle tartare grazie alle mie reminiscenze e le aromatizzo con whisky e pistacchio, grappe torbate e nocciole. C’è poi un prodotto davvero speciale, tanto da averne parlato la RAI: il gelato di vino che è tanto difficile da fare quanto buono da gustare“.
Tanto importante è il cibo quanto, se non di più, lo sono i vini, e non solo per il gelato, sui quali Peppino a Mare punta molto; e qua entra in gioco il Mario sommelier che ha deciso di introdurre, collaborando con il brand “Different Wine”, un progetto “Che non prevede più l’andare dietro alla commercializzazione di vini di grande distribuzione, pur se importanti. Anni fa andai così alla ricerca di aziende vinicole di nicchia ed oggi devo ammettere che il mio ristorante è riconosciuto quasi più per il vino che per il pesce, pur non utilizzando etichette di grido”. Per esempio, aggiunge Mario, “Collaboro con Antinori la quale commercializza nel mio locale tre etichette che non vende né in Italia né all’estero perché non ho voluto i classici, in favore dei prodotti di nicchia”.
Decisione questa di ricercare vini di nicchia che fa aprire a Mario il cassetto dei ricordi raccontando simpaticamente che all’inizio la famiglia non era contenta perché “Non si vendeva neanche un vino e venivo letteralmente inseguito per casa dai familiari che mi rimproveravano”; mentre oggi “La situazione è cambiata e posso dire che, in un qualche modo, mi sono preso la “rivincita” verso i miei familiari”.
Peppino a Mare che durante il lockdown ha fatto di necessità-virtù con il servizio d’asporto introducendo, per intuizione della consorte di Mario, una tecnica per conservare i condimenti dei piatti in consegna. Condimenti che, spiega Mario “Una volta preparati, vengono abbattuti, messi sottovuoto e poi consegnati; un sistema questo che permette di avere un primo fatto da Peppino a Mare a casa del cliente ma come se si fosse al mio ristorante”. Questa tecnica dei condimenti è stata introdotta “Più che per il guadagno (sono stati fatti pagare solo nel periodo natalizio), lo abbiamo fatto per stare vicino ai nostri clienti” chiosa Mario.
Ottimo cibo, vini ricercati, location sul mare, ambiente curato dove la familiarità è di casa, servizi per tutte le esigenze; cos’altro serve? Mettetevi comodi allora, al resto ci pensano Mario e il suo staff.
Lungomare Amerigo Vespucci 102
00122 LIDO DI OSTIA (ROMA)
info@peppinoamare.com
peppinoamare.com