Kissinger e Gianni Agnelli: l’amicizia italiana che li portava allo stadio a tifare Juve

L’amicizia tra Gianni Agnelli e Henry Kissinger: una connessione unica

Gianni Agnelli, il presidente della Fiat, era conosciuto come “l’amico italiano” di Henry Kissinger, l’ex segretario di stato americano. I due condividevano una profonda amicizia, basata su una visione comune e una vasta gamma di interessi. Kissinger ammirava Agnelli come un “uomo del Rinascimento” e amava il suo fascino leggendario. Ma non era solo il carisma di Agnelli a creare questa amicizia, era la sua apertura mentale e la sua umanità straordinaria. Insieme, tifavano per la Juventus allo stadio di Torino e viaggiavano per l’Europa per vedere partite di altre squadre di calcio di prestigio.

La loro amicizia era iniziata durante uno dei viaggi di Agnelli negli Stati Uniti, quando aveva frequentato uno dei seminari di Kissinger ad Harvard. Successivamente, si erano incontrati in Italia durante la visita di stato del presidente americano Richard Nixon nel 1969. Durante questa visita, Agnelli aveva ospitato una cerimonia al Quirinale, che aveva cementato ulteriormente la loro amicizia. Da allora, si erano sempre tenuti in contatto, con Kissinger che chiamava Agnelli ogni volta che visitava l’America. Nonostante la loro stretta amicizia, Agnelli non aveva mai chiesto a Kissinger alcun favore.

Nel 1973, Kissinger, insieme a Zbigniew Brzezinski e David Rockefeller, aveva fondato la Commissione Trilaterale, un gruppo di studio non governativo. Tra i circa 300 membri di questo think tank, Kissinger aveva voluto includere il suo amico Agnelli. Come presidente della Fiat, Agnelli era stato intervistato più volte dopo l’elezione di Jimmy Carter alla presidenza degli Stati Uniti nel 1976, per discutere delle nuove direzioni della politica estera americana.

In una recente intervista, Kissinger aveva parlato dell’amore di Agnelli per l’America e dell’importanza che attribuiva all’unità tra l’America e l’Europa. Agnelli amava l’America sia per motivi familiari, essendo sua madre e sua nonna americane, sia per le sue convinzioni sul futuro condiviso tra l’America e l’Europa. I due discutevano di politica americana, politica interna italiana ed economia, cercando sempre di approfondire le questioni che affrontavano.

Oltre alla loro passione per la politica, Agnelli e Kissinger condividevano anche una passione per il calcio. Andavano spesso a vedere partite insieme in vari paesi europei, con ricordi di partite in Inghilterra e soprattutto in Italia. Una volta, erano andati allo stadio di Torino per una partita tra la Juventus e il Napoli, che aveva visto molti gol. Tuttavia, Agnelli aveva sempre l’abitudine di lasciare lo stadio dieci minuti prima della fine, anche quando la partita era ancora in bilico. Nonostante ciò, i due amici si divertivano sempre insieme.

L’amicizia tra Gianni Agnelli e Henry Kissinger era unica e basata su una profonda connessione. Oltre alla loro passione comune per il calcio, condividono una visione del mondo e un interesse per la politica internazionale. La loro amicizia è stata un esempio di come le persone provenienti da diverse sfere della vita possano trovare un terreno comune e costruire legami duraturi.

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