Quattro persone sono state iscritte nell’ambito dell’indagine sull’attentato alla Sinagoga di Roma del 1982, che ha causato la morte di Stefano Gaj Tachè, di soli due anni, e il ferimento di altre 37 persone. La Procura di Roma ha avviato le indagini per il reato di strage e ha identificato i soggetti coinvolti come Walid Abdulrahman Abou Zayed, Gamal Tawfik Arabe El Arabi, Mahmoud Khader Abed Adra e Nizar Tawfiq Mussa Hamada, come riportato da La Repubblica.
Negli anni ’80, l’unico responsabile individuato per l’attacco, Osama Abdel Al Zomar, è fuggito dall’Italia e ha fatto perdere le sue tracce in Libia. Tuttavia, potrebbe esserci una possibilità di fare luce su quanto accaduto il 9 ottobre di 41 anni fa grazie alla collaborazione giudiziaria con i magistrati francesi che stanno indagando sull’attentato avvenuto due mesi prima, nell’agosto del ’82, al ristorante ebraico Jo Goldenderg, dove persero la vita sei persone. Secondo le informazioni emerse, anche grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia francese, entrambi gli attacchi sarebbero stati compiuti dallo stesso gruppo di terroristi.
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L’indagine sulla strage alla Sinagoga di Roma è stata riaperta nel 2020, a quasi 40 anni dall’attentato, grazie a nuovi elementi emersi. I magistrati hanno identificato quattro persone sospettate di essere coinvolte nell’attacco, che ha causato la morte di un bambino di soli due anni e il ferimento di numerose altre persone. Secondo quanto riportato da La Repubblica, i soggetti indagati sono Walid Abdulrahman Abou Zayed, Gamal Tawfik Arabe El Arabi, Mahmoud Khader Abed Adra e Nizar Tawfiq Mussa Hamada. Le indagini sono state avviate per il reato di strage.
Durante gli anni ’80, l’unico responsabile individuato per l’attentato, Osama Abdel Al Zomar, è riuscito a fuggire dall’Italia e a nascondersi in Libia. Tuttavia, potrebbe esserci una possibilità di fare luce su quanto accaduto grazie alla collaborazione con le autorità francesi, che stanno indagando su un attentato avvenuto due mesi prima della strage di Roma, al ristorante ebraico Jo Goldenderg, dove persero la vita sei persone. Secondo le informazioni emerse, entrambi gli attacchi potrebbero essere stati compiuti dallo stesso gruppo di terroristi, come riferito da un collaboratore di giustizia francese.
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La Procura di Roma ha compiuto un importante passo avanti nell’indagine sull’attentato alla Sinagoga di Roma del 1982, che ha causato la morte di un bambino di soli due anni e il ferimento di numerose altre persone. Secondo quanto riportato da La Repubblica, quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati per il reato di strage. I soggetti coinvolti sono Walid Abdulrahman Abou Zayed, Gamal Tawfik Arabe El Arabi, Mahmoud Khader Abed Adra e Nizar Tawfiq Mussa Hamada.
Durante gli anni ’80, l’unico responsabile individuato per l’attentato, Osama Abdel Al Zomar, è riuscito a fuggire dall’Italia e a nascondersi in Libia. Tuttavia, potrebbe esserci una possibilità di fare luce su quanto accaduto grazie alla collaborazione con le autorità francesi, che stanno indagando su un attentato avvenuto due mesi prima della strage di Roma, al ristorante ebraico Jo Goldenderg, dove persero la vita sei persone. Secondo le informazioni emerse, entrambi gli attacchi potrebbero essere stati compiuti dallo stesso gruppo di terroristi, come riferito da un collaboratore di giustizia francese. Questa nuova pista potrebbe portare a importanti sviluppi nell’indagine sulla strage di Roma.