Don Carlo apre la Stagione del Teatro alla Scala per la nona volta
Il 7 dicembre segnerà l’inizio della Stagione del Teatro alla Scala con la rappresentazione di Don Carlo, capolavoro di Giuseppe Verdi. Questo sarà il nono anno in cui l’opera inaugura la stagione, e si raggiungeranno le duecento rappresentazioni scaligere dalla sua prima assoluta a Milano nel 1868. La versione che verrà messa in scena è quella che Verdi rielaborò appositamente per Milano nel 1884, a 17 anni dalla sua prima rappresentazione a Parigi nel 1867.
L’opera sarà diretta dal direttore musicale Riccardo Chailly, che salirà sul podio dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Il cast vedrà la partecipazione di Francesco Meli nel ruolo di Don Carlo, Anna Netrebko nel ruolo di Elisabetta di Valois, Michele Pertusi nel ruolo di Filippo II, Elīna Garanča nel ruolo della Principessa d’Eboli, Luca Salsi nel ruolo del Marchese di Posa e Ain Anger nel ruolo del Grande Inquisitore. Il Coro del Teatro alla Scala, diretto da Alberto Malazzi, avrà un ruolo di grande rilievo. La produzione vanta le scene di Daniel Bianco, i costumi di Franca Squarciapino, le luci di Pascal Mérat, i video di Franc Aleu e la coreografia di Nuria Castejón.
Un’edizione filologica del dramma
Il maestro Riccardo Chailly ha dichiarato che Don Carlo rappresenta il completamento di una riflessione sul potere che ha caratterizzato le ultime tre inaugurazioni di stagione. Chailly proporrà un’edizione filologica del dramma, basata su una rilettura dei manoscritti verdiani. Un esempio di questa attenzione ai dettagli sarà l’introduzione al monologo di Filippo, che verrà eseguita dalla fila dei violoncelli secondo la partitura originale, anziché dal violoncello solo come spesso accade.
Una grande produzione che unisce storia e romanticismo
Don Carlo tornerà al Teatro alla Scala in una grande produzione che mette in luce la doppia natura di dramma storico e manifesto romantico dell’opera originale scritta da Friedrich Schiller. La scenografia, realizzata da straordinari artisti e artigiani del Teatro, permetterà una trasformazione continua senza interrompere lo svolgimento dell’azione, grazie all’uso di colossali elementi scenografici.
L’opera affronta temi cari a Verdi, come la libertà dei sentimenti, la difficile relazione tra padri e figli e la liberazione dei popoli oppressi, sullo sfondo del conflitto tra il potere temporale e quello religioso. La regia di Lluís Pasqual e la scenografia di Daniel Bianco si ispirano all’uso dell’alabastro nelle finestre degli edifici religiosi e civili, con particolare riferimento alla Collegiata di Santa María La Mayor a Toro, in Spagna. Questo permette di creare spazi intimi e isolati all’interno del grande palcoscenico, che si adattano ai numerosi momenti di intimità presenti nella tragedia.
L’opera di Verdi offre uno sguardo dietro le quinte del potere, come sottolinea il maestro Riccardo Chailly. Anche l’autodafé, una cerimonia abbagliante e macabra di autorappresentazione dell’assolutismo, viene mostrata principalmente durante la preparazione, con solo pochi minuti dedicati alla sua magniloquente esteriorità. La scena è dominata da un colossale retablo dorato e finemente decorato. I costumi di Franca Squarciapino riprendono l’abbigliamento dell’epoca, ma con una scelta di materiali che garantisce facilità di movimento e una certa vitalità romantica ai personaggi.
Come ha spiegato il regista Lluís Pasqual, l’impianto scenico è documentato ma non necessariamente filologico. Pur ambientati nel loro tempo, i protagonisti rappresentano emozioni e caratteristiche umane che sono presenti in ogni epoca. Il colore predominante è il nero, che non rappresenta il lutto o la mortificazione, ma è un’esibizione di potere e ricchezza. Nel XVI secolo, i velluti e i broccati neri erano tra i tessuti più pregiati.
Come di consueto, la Prima del 7 dicembre non sarà solo uno spettacolo, ma un evento di grande rilevanza. Si attendono le conferme sulle presenze istituzionali, tra cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini.