Il liberalismo russo e il pensiero putiniano: un saggio storico che aiuta a comprenderli
Un nuovo saggio storico intitolato ‘La libertà fuori dalla Russia’ è stato presentato oggi al Dipartimento di Storia dell’università degli studi ‘Tor Vergata’ di Roma. Scritto da Renata Gravina, ricercatrice di storia presso l’università ‘La Sapienza’, il libro esplora le intricate vicende del liberalismo russo nei primi anni ’20 del secolo scorso e la sua relazione con il pensiero putiniano.
Secondo l’autrice, la storia della libertà russa presenta numerosi punti di contatto con il liberalismo conservatore del regime di Putin. Nel suo libro, Gravina ripercorre l’evoluzione del liberalismo russo dalle sue origini fino all’inizio del Novecento, concentrandosi poi sulle vicende politiche e ideologiche del partito costituzional-democratico KD, noto come i ‘cadetti’. Il saggio dedica inoltre ampio spazio all’emigrazione liberale russa a Parigi tra il 1905 e il 1921, esaminando la Conferenza di Pace, la Guerra civile russa e il contributo dei liberali russi nello sviluppo di un proto diritto umanitario.
Il libro offre una ricostruzione dettagliata della complessa storia del liberalismo russo, a cento anni dalla partenza della nave dei filosofi, il battello su cui Lenin inviò alcune delle menti più brillanti nella lotta contro il bolscevismo, molti dei quali erano esponenti del liberalismo russo. Inoltre, il volume esplora la stretta correlazione tra liberalismo e sovranità. Secondo i principali liberali russi come Miljukov, Maklakov e Struve, l’impero russo doveva rimanere unito e integro, con la Russia libera che coincideva con la salvaguardia di Russia, Bielorussia e Ucraina.
La presentazione del libro segna anche il lancio del Centro di studi sulla Russia Contemporanea (Cesarc), istituito presso lo stesso Dipartimento di Storia. Il centro è composto da un consiglio scientifico di studiosi ed è coordinato dallo storico Andrea Romano, con l’obiettivo di comprendere e far comprendere la Russia contemporanea.
Questo saggio storico offre un’analisi approfondita del liberalismo russo e della sua relazione con il pensiero putiniano. Attraverso una ricostruzione dettagliata delle vicende storiche e politiche, l’autrice ci aiuta a comprendere meglio le complesse dinamiche che hanno caratterizzato il liberalismo russo nei primi anni del Novecento e la sua influenza sul pensiero di Putin. Il libro rappresenta anche il punto di partenza per il neonato Centro di studi sulla Russia Contemporanea, che si propone di approfondire la conoscenza della Russia contemporanea attraverso una prospettiva accademica e scientifica.