Si cerca un accordo sul ddl Roccella per contrastare la violenza sulle donne
La discussione sull’ordine del giorno condiviso per il ddl Roccella, che riguarda il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica, è iniziata nell’aula del Senato. La relatrice Susanna Campione di Fdi ha illustrato il testo, dopo che ieri è stato approvato in commissione giustizia il testo di rafforzamento delle misure a tutela delle donne. Tuttavia, rimane ancora da risolvere la questione riguardante le attività da prevedere nelle scuole, dove le distanze tra i partiti di maggioranza e opposizione sono più evidenti.
Il Pd e il contatto tra Elly Schlein e Giorgia Meloni
Nel frattempo, la segretaria del Pd Elly Schlein ha contattato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per discutere della possibilità di trovare un terreno comune per promuovere la prevenzione della violenza di genere. Questa notizia arriva da fonti del Pd. Nei giorni scorsi, le due leader politiche avevano risposto all’appello dell’attrice e regista Paola Cortellesi, che aveva chiesto di unire le forze per promuovere la prevenzione dei femminicidi, a partire dalla scuola, dopo il successo del film “C’è ancora domani”.
L’ordine del giorno delle opposizioni: educazione sessuale nelle scuole secondarie
Le opposizioni – Pd, M5S, Italia Viva e Avs – hanno presentato un ordine del giorno al ddl Roccella, che sarà presto discusso in Senato. Nel testo si chiede al governo di promuovere l’istituzione di percorsi di educazione all’affettività in tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire dalle scuole secondarie di primo grado. Si vuole diffondere l’educazione alla parità di genere, prevenire la violenza di genere e informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori. Si propone anche l’istituzione di un fondo apposito. Nel testo si sottolinea l’importanza di restituire ai giovani una corretta prospettiva sul rispetto del prossimo, in particolare nell’ambito della sessualità e dell’affettività, attraverso l’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale a scuola. Si evidenzia che l’educazione sessuale e affettiva non può essere lasciata all’iniziativa autonoma dei singoli istituti, ma dovrebbe essere introdotta come misura strutturale nel programma formativo ministeriale.