Un nuovo traguardo per la ricerca scientifica e tecnologica
Il pilota e ricercatore del Cnr, Pantaleone Carlucci, ha raggiunto un valore scientifico e tecnologico con la missione Virtute 1. A giugno scorso, ha compiuto il primo volo umano suborbitale dell’Aeronautica Militare italiana sulla navicella Spaceeship-2 di Virgin Galactic. Carlucci sottolinea che “aver verificato e testato l’idoneità di queste nuove piattaforme commerciali con l’integrazione di strumentazione scientifica apre la strada ad una nuova frontiera”. Durante la missione, Carlucci ha preso parte a esperimenti che mirano a studiare gli effetti della microgravità su una vasta gamma di proprietà fisiche e chimiche dei materiali. I risultati di questi esperimenti forniranno informazioni preziose per la ricerca scientifica, il settore tecnologico e quello medico.
La nuova frontiera della ricerca scientifica
La missione Virtute 1 ha aperto una nuova frontiera per la ricerca scientifica. Carlucci spiega che in futuro sarà possibile operare a quote mesosferiche, in ambienti quasi sconosciuti fino ad oggi. Inoltre, sarà possibile avere laboratori in grado di garantire una microgravità di diversi minuti e la possibilità di operare direttamente la propria strumentazione a bordo. Le informazioni acquisite durante la missione saranno utili per la futura applicazione in una vasta gamma di ambiti, dall’addestramento operativo all’impiego innovativo in ambito industriale. Carlucci evidenzia che la sua formazione tecnica e l’esperienza di pilotaggio hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo delle attività che ha svolto durante la sua carriera al Cnr.
Il futuro della ricerca e del turismo spaziale
Carlucci sottolinea l’importanza di studiare e approfondire qualsiasi cosa appassioni i giovani, perché la possibilità di accedere allo spazio non deve essere vista come l’obiettivo finale, ma come il mezzo per valorizzare le proprie competenze in qualunque settore. Carlucci vede il turismo spaziale come un’opportunità, in quanto gli operatori commerciali hanno l’ambizione e la capacità di investimento per sviluppare piattaforme utilizzabili anche per fini diversi dal turismo. Riguardo al suo lancio suborbitale, Carlucci afferma che è stata un’esperienza fantastica e un evento speciale che si è concretizzato dopo due anni di lavoro di squadra. Durante la missione, ha gestito diversi esperimenti per testare l’effetto della microgravità su materiali e processi innovativi per uso spaziale, misurare la radiazione cosmica nella mesosfera e valutare le condizioni cognitive durante il volo spaziale. Nonostante ciò, Carlucci non ha mai avuto l’obiettivo di diventare astronauta, ma piuttosto di spingersi sempre oltre in termini di potenzialità e ambiti di ricerca.