Israele: Annuncio rilascio ostaggio 12enne Hamas smentito, zio testimonia

La speranza e la delusione per il rilascio degli ostaggi

La famiglia di Yagil, il 12enne rapito dalla Jihad islamica palestinese, ha vissuto un’altalena di emozioni. Dopo aver visto un video che annunciava il suo imminente rilascio, sono stati colti dalla gioia. “Ci siamo alzati da tavola e abbiamo urlato di gioia”, racconta Yaniv Yaakov, zio di Yagil. Ma la liberazione non è ancora avvenuta e le voci di un possibile accordo mediato dal Qatar alimentano la speranza. La famiglia attende con ansia la lista degli ostaggi che verranno liberati, ma fino a quando non riceveranno una telefonata ufficiale, rimarranno scettici. “Siamo scottati”, ammette Yaniv.

La forza di vedere Yagil nel video

Nonostante la delusione, la famiglia ha cercato di trovare un lato positivo nella situazione. Vedere Yagil nel video ha dato loro nuova forza. “Abbiamo visto Yagil parlare. Sembrava un po’ debole e siamo molto preoccupati per la sua allergia alle noccioline”, spiega Yaniv. Ma vedere il nipote ha rafforzato la famiglia e li ha spinti a raccontare al mondo ciò che è successo. Vogliono far capire che questa non è una guerra contro gli israeliani, ma contro la pace. “Non si può manifestare il proprio sostegno a un’organizzazione terroristica, perché tutto il mondo è in pericolo”, avverte Yaniv.

Un appello per il rilascio degli ostaggi

Yaniv ha avuto un incontro con ministri del governo israeliano per discutere della situazione degli ostaggi. Non può rivelare i dettagli dell’incontro, ma sottolinea che è una questione delicata. Nel frattempo, la nonna di Yair, il padre di Yagil, continua a implorare il rilascio degli ostaggi. “Mia madre vive in agonia dal 7 ottobre. Implora il mondo di fare qualcosa per liberarli”, racconta Yaniv. L’appello si estende alla Croce Rossa internazionale affinché garantisca che gli ostaggi ricevano le cure necessarie e siano in buona salute. Yaniv avverte che nessuno è al sicuro e che il mondo deve unirsi per combattere questa minaccia. “La situazione è pericolosa per tutti, per l’umanità intera. Serve un’azione comune per la pace”, insiste.

Yaniv crede che sia importante comprendere la situazione anche dal punto di vista dei palestinesi di Hamas. Tuttavia, condanna la brutalità con cui hanno agito nel rapimento, senza preoccuparsi dei bambini e delle persone innocenti. “Sono cresciuti in modo diverso da noi”, afferma. La violenza non dovrebbe essere tollerata, né in Israele né in Europa. È necessario agire per prevenire ulteriori tragedie.