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“I Capuleti e i Montecchi” di Massimo Palermo: Stagione d’apertura con un’interpretazione appassionante e coinvolgente della celebre opera di Bellini
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“I Capuleti e i Montecchi” di Massimo Palermo: Stagione d’apertura con un’interpretazione appassionante e coinvolgente della celebre opera di Bellini

Il Teatro Massimo di Palermo darà il via alla sua Stagione operistica mercoledì 22 novembre alle 20:00 con la rappresentazione di “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini, su libretto di Felice Romani. Quest’opera, composta nel 1830 in soli 45 giorni, fu commissionata dal governo asburgico e non lasciò scelta al talentuoso compositore catanese. La Fenice di Venezia e la Scala di Milano erano interessate alla sua realizzazione. La nuova produzione sarà diretta da Omer Meir Wellber, direttore musicale del teatro, e avrà la regia di Idan Cohen, due artisti israeliani che portano nel cuore le turbolenze e le sofferenze del loro paese. In un’intervista, Wellber ha definito Israele come “uno Stato costruito su un teatro di traumi”, un concetto che ha esplorato nel suo romanzo “Storia vera e non vera di Chaim Birkner”, pubblicato due anni fa.

“I Capuleti e i Montecchi”: un conflitto infinito e l’idealizzazione della giovinezza

“I Capuleti e i Montecchi”, liberamente tratto da Shakespeare, racconta un conflitto senza fine, permeato dall’odore della battaglia, e l’odio inestinguibile tra due famiglie che porterà alla morte Romeo e Giulietta. Il regista, in un’intervista, ha affermato che i due protagonisti rimarranno giovani per sempre, come accade a chi muore giovane. Ha inoltre sottolineato come la nostra società idealizzi in modo feticistico la giovinezza, soprattutto per le donne. L’allestimento dello spettacolo vuole essere uno specchio di fronte a queste pressioni sociali. L’arte ha il potere di entrare in contatto con il mondo che ci circonda, anche in un momento in cui speranza, ingenuità e amore sembrano svanire e l’umanità mostra tutta la sua crudeltà e violenza.

Un’opera che unisce canto e danza

La particolarità di questa produzione di “I Capuleti e i Montecchi” è l’utilizzo della danza come mezzo per esprimere ciò che il canto non può dire. Romeo e Giulietta non moriranno per veleno o per pugnale, ma verranno imbalsamati, pagando un prezzo altissimo. Le due voci femminili dei protagonisti saranno interpretate dalla mezzosoprano russa Maria Kataeva e da Marina Monzò, che nel secondo cast saranno sostituite da Anna Pennisi e Francesca Pia Vitale. Il cast sarà completato da Ioan Hotea nel ruolo di Tebaldo, Marco Spotti nel ruolo di Capellio e Gabriele Sagona. La scenografia sarà curata da Riccardo Massironi e i costumi da Edoardo Russo. Lo spettacolo sarà in scena fino al 28 novembre.