“Al Man di Nuoro: un viaggio tra il passato arcaico e il futuro digitale, scopri le persone e i fatti”

Il Museo di arte contemporanea di Nuoro ospita una mostra che unisce passato e futuro

Il Museo di arte contemporanea di Nuoro, il Man, presenta una mostra unica che fonde il passato arcaico con il futuro digitale. Dal 24 novembre al 3 marzo, i visitatori potranno ammirare “Il resto dell’alba”, un’opera realizzata in alluminio installata all’ultimo piano del museo. L’opera è il risultato di una collaborazione tra l’artista Patrick Tuttofuoco, la curatrice museografa Maddalena d’Alfonso e l’architetto Giovanni de Niederhäusern dello studio Pininfarina Architettura. La struttura avvolgente combina un corpo fisico con l’ipertecnologia del digitale, creando un’esperienza unica per i visitatori.

La struttura si trova nella sala del quarto piano del museo e contiene un’installazione visiva composta da lampade a neon che simulano la luce del sole all’alba. I visitatori potranno vivere l’effetto del sole che sorge nelle prime ore del mattino all’interno della struttura creata dallo studio Pininfarina. Questa esperienza sensoriale fa perdere la percezione del tempo, unendo il passato storico rappresentato da una scultura nuragica e il futuro digitale simboleggiato dalla luce del sole nascente. L’opera rappresenta la speranza di un futuro radioso e una riflessione sulla rigenerazione e sul nuovo senso dell’abitare dell’uomo sulla terra.

Questa mostra è un progetto inedito appositamente studiato per gli spazi del Man. Si inserisce nel filone del dialogo tra arte e architettura già sperimentato nella mostra dedicata alla Scalinata Potëmkin di Odessa e nei workshop con le università di architettura di Cagliari, Alghero e Palermo. La direttrice del Man, Chiara Gatti, spiega che “un grande studio di design e un artista contemporaneo dialogano in bilico tra passato e futuro”. La struttura in alluminio, che sembra una macchina del tempo, ospita un sole elettrico che rappresenta un avvenire sostenibile. Accanto ad esso, ci sono tre bronzetti nuragici che simboleggiano una memoria culturale da preservare. Questo progetto conclude un anno dedicato all’architettura come arte e come riflessione sul nostro modo di abitare la terra.

In conclusione, “Il resto dell’alba” è una mostra che unisce il passato e il futuro in un’opera avvolgente e suggestiva. Grazie alla collaborazione tra l’artista Patrick Tuttofuoco, la curatrice museografa Maddalena d’Alfonso e l’architetto Giovanni de Niederhäusern, i visitatori possono vivere un’esperienza unica che li fa riflettere sulla nostra storia e sul nostro futuro. La struttura in alluminio, con le sue lampade a neon che simulano l’alba, crea un’atmosfera magica che fa perdere la percezione del tempo. Questa mostra rappresenta un importante passo avanti nel dialogo tra arte e architettura e conclude un anno dedicato all’architettura come forma d’arte e come riflessione sul nostro modo di abitare il mondo.