Farmaci generici nel mercato Ue: 74% dipende da Cina e India – analisi dettagliata sulle vulnerabilità e le implicazioni

Il sistema dei farmaci generici in Europa: una situazione critica

La produzione di farmaci generici in Europa sta affrontando una serie di sfide che mettono a rischio la stabilità del settore. Secondo i dati dell’Osservatorio Nomisma, la quota di produzione globale di principi attivi (API) in Europa è diminuita dal 53% nel 2000 al 25% attuale, mentre la Cina ha visto un aumento costante fino a rappresentare oltre il 20% delle nuove registrazioni. La dipendenza da Cina e India per il fabbisogno di principi attivi e prodotti intermedi raggiunge il 74% nel mercato dell’Unione Europea. Questa dipendenza da una sola fonte o area geografica rende le catene di approvvigionamento vulnerabili e suscettibili a interruzioni.

La necessità di misure urgenti per garantire la biodiversità del settore farmaceutico

Per evitare una carenza strutturale di medicinali, che attualmente il 69% è commercializzato da solo 1-2 imprese, sono necessarie misure urgenti per proteggere la biodiversità interna del settore farmaceutico. Questo è stato sottolineato durante un evento a Roma, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, industriali e operatori sanitari. Il report dell’Osservatorio Nomisma evidenzia il cambiamento strutturale del contesto competitivo e le difficoltà del settore in tutti i principali Paesi europei. Il report include anche interviste con i vertici delle aziende farmaceutiche generiche che operano sui mercati internazionali.

L’aumento dei costi e la carenza di farmaci

A livello europeo, i costi di trasporto sono aumentati fino al 500% nel 2022, mentre i costi delle materie prime sono cresciuti tra il 50% e il 160%. Anche i costi del packaging sono aumentati tra il 20% e il 33%. I prezzi dell’energia hanno subito aumenti significativi, con un +65% nel gas e un +30% nell’elettricità. Le imprese farmaceutiche, non potendo aumentare i prezzi dei farmaci, hanno dovuto assorbire questi aumenti dei costi produttivi, riducendo le marginalità industriali. Il risultato è una carenza di farmaci su diversi mercati europei.

Negli ultimi 10 anni, sono scomparsi dal mercato europeo il 26% dei farmaci equivalenti, il 33% degli antibiotici e il 40% dei farmaci oncologici. In alcuni Paesi europei, sono scomparsi fino a 16 tipi di antibiotici. In Italia, il numero di fornitori per alcuni farmaci è diminuito drasticamente, passando da 10 a 3 per un antibiotico e da 18 a 2 per un farmaco antitumorale. Il settore dei farmaci generici si sta consolidando, con il 69% dei farmaci commercializzati in Europa che proviene da meno di 2 imprese. La situazione è particolarmente critica per gli antibiotici e i farmaci oncologici, con il 56% degli antibiotici e il 70% dei farmaci oncologici che provengono da meno di 2 imprese.

La mancanza di diversità nel settore farmaceutico sta mettendo a nudo le fragilità del sistema. Non ci sono scorte di riserva nel sistema sanitario e il tempo necessario per altre aziende per produrre un medicinale è di 6-8 mesi. In caso di gara d’appalto, le aziende impiegano 3-6 mesi per produrre, confezionare e spedire i farmaci. È necessario agire rapidamente per garantire la stabilità e la sicurezza del sistema dei farmaci generici in Europa.