Guerra Israele-Hamas: ultime notizie oggi 16 novembre – aggiornamenti, vittime e sviluppi del conflitto

Un aereo israeliano ha attaccato la casa di Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, nella Striscia di Gaza. Secondo le Forze di difesa israeliane (IDF), la casa era utilizzata come infrastruttura terroristica e come luogo di incontro per alti funzionari di Hamas. L’IDF ha condiviso un video del raid.

Le IDF hanno anche distrutto armi e attrezzature delle forze navali di Hamas nel campo al-Shati di Gaza City. L’operazione è stata condotta con successo dalle truppe dell’unità di ricognizione della Brigata Nahal. Nel deposito di armi sono state trovate attrezzature subacquee, armi da fuoco e ordigni esplosivi. Inoltre, i paracadutisti israeliani hanno individuato depositi di armi ed esplosivi nel nord della Striscia di Gaza durante uno scontro a fuoco con i miliziani di Hamas. Sono stati trovati giubbotti suicidi, altri ordigni esplosivi, missili anticarro e documenti di intelligence.

Biden: “La guerra finirà quando Hamas non potrà più fare cose orribili a Israele”

Il presidente americano Joe Biden ha dichiarato che l’operazione israeliana a Gaza finirà quando Hamas non avrà più la capacità di fare del male agli israeliani. Ha sottolineato che le persone vengono uccise a Gaza e ha chiesto ad Israele di usare la massima cautela possibile nel perseguire i propri obiettivi. Biden ha anche affermato di aver chiarito agli israeliani che rioccupare la Striscia di Gaza sarebbe un errore e che l’unica soluzione è quella dei due Stati.

Biden si è detto leggermente fiducioso sulla possibilità di raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi portati da Israele a Gaza. Ha ringraziato il Qatar per la sua collaborazione come mediatore nella regione del Medio Oriente.

Israele contesta la risoluzione dell’Onu sulle pause umanitarie

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una bozza di risoluzione che chiede pause umanitarie nella Striscia di Gaza per consentire l’accesso agli aiuti. Israele contesta questa risoluzione, sostenendo che non ci può essere una pausa umanitaria finché gli ostaggi sono ancora nelle mani di Hamas. La risoluzione è la prima ad essere approvata dopo gli attacchi del 7 ottobre e l’inizio della guerra tra Israele e Hamas.