Il triste destino di Noa Marciano, la soldatessa rapita da Hamas
L’esercito israeliano ha confermato oggi la morte di Noa Marciano, la giovane soldatessa di 19 anni che è stata rapita da Hamas nell’attacco del 7 ottobre e tenuta prigioniera a Gaza. Il gruppo terroristico ha diffuso ieri un video in cui la ragazza appare, leggendo un testo, e successivamente viene mostrato ciò che sembra essere il suo corpo senza vita. Secondo il portavoce Abú Obeida, Marciano era “viva” al momento del rapimento, ma “è morta durante un bombardamento israeliano pochi giorni fa”.
Secondo quanto riportato da Haaretz, la giovane prestava servizio come osservatrice dell’esercito in una base vicino al Kibbutz Nahal Oz. Dopo la diffusione del video, le forze armate israeliane hanno inviato degli agenti per parlare con la famiglia di Marciano. Una settimana dopo l’attacco di Hamas, è stata pubblicata una fotografia in cui la ragazza appare legata insieme ad altri tre ostaggi. Solo una settimana dopo, l’Idf ha ufficialmente informato la famiglia che Noa era stata rapita e portata a Gaza.
Un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato: “I nostri cuori sono con la famiglia Marciano, la cui figlia Noa è stata crudelmente rapita dall’organizzazione terroristica Hamas. Hamas continua a utilizzare il terrore psicologico e a comportarsi in modo disumano, diffondendo video e fotografie dei prigionieri, come ha fatto in passato”. La morte di Noa Marciano rappresenta un triste episodio che evidenzia ancora una volta la brutalità e la crudeltà del gruppo terroristico Hamas.