Israele-Gaza: Tajani annuncia l’accoglienza e la cura di bambini palestinesi in Italia

L’Italia si impegna per gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che l’Italia continuerà a fornire sostegno alla popolazione civile nella Striscia di Gaza. Durante il Consiglio a Bruxelles, Tajani ha dichiarato che l’Italia è pronta ad inviare un ospedale da campo per curare i bambini palestinesi feriti. Inoltre, il ministro ha chiesto la liberazione immediata di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas, senza richiedere nulla in cambio. Tajani ha anche sottolineato l’importanza di pause umanitarie per consentire alla popolazione civile di allontanarsi dalle zone di combattimento e per consentire l’ingresso di beni essenziali attraverso il valico di Rafah.

La Striscia di Gaza come parte di uno Stato palestinese

Tajani ha sottolineato che la Striscia di Gaza deve far parte di uno Stato palestinese e che l’unico organismo legittimato a governare tale Stato è l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Tuttavia, Tajani ha suggerito che durante una fase di transizione potrebbe essere necessaria la presenza delle Nazioni Unite per evitare conflitti. Ha citato l’esempio della presenza di UNIFIL al confine tra Israele e la zona controllata da Hezbollah nel sud del Libano.

L’Italia pronta a svolgere un ruolo importante

Tajani ha affermato che l’Italia è pronta a fare la sua parte per contribuire alla risoluzione del conflitto. Ha menzionato l’intenzione di inviare carabinieri per fungere da intermediari tra la polizia palestinese e quella israeliana. Tajani ha sottolineato che l’Italia gode di una grande credibilità nell’area mediorientale e può svolgere un ruolo importante nel futuro della regione. Ha ribadito l’importanza di creare due Stati: Israele, che deve essere riconosciuto come una realtà geografica, e uno Stato palestinese che dia speranza al popolo palestinese. Tajani ha concluso sottolineando il pieno sostegno al diritto di Israele di difendersi e l’importanza di lavorare per evitare un’ulteriore escalation del conflitto.