Ucraina: Le ragioni del fallimento della controffensiva in 3 punti

La controffensiva ucraina nella guerra con la Russia si blocca

La situazione sul fronte ucraino sembra stagnare, con la controffensiva ucraina che fatica a prendere slancio. L’avvicinarsi dell’inverno rende ancora più difficile ogni avanzamento, sia a Zaporizhzhia sul fronte meridionale, sia nell’area di Bakhmut e Avdiivka sul fronte orientale. Nonostante l’invio di nuove armi, come i missili Atacms, la situazione rimane bloccata e sembra destinata a durare all’infinito.

Le cause di questa situazione sono state analizzate dall’intelligence britannica, che ha individuato diversi fattori. Innanzitutto, il vantaggio di chi è in difesa, grazie alle solide posizioni russe. Inoltre, l’efficacia delle difese aeree e la necessità di un grande numero di soldati per coprire l’esteso fronte contribuiscono a mantenere l’equilibrio.

Le operazioni degli ultimi giorni hanno confermato questa tendenza. L’avanzata ucraina rimane bloccata tra le linee delle difese russe, mentre l’assalto russo su Avdiivka nel Donbass si scontra con la resistenza delle forze ucraine. Inoltre, entrambe le parti hanno difese aeree credibili che impediscono l’effettivo sostegno aereo per gli attacchi.

La geografia del conflitto è un altro ostacolo alle offensive. La vastità del territorio rende difficile riunire nuove forze d’attacco e la maggior parte delle truppe è impegnata nel mantenimento della linea di contatto di 1200 km.

Nelle ultime 24 ore, sono stati segnalati attacchi con droni. La difesa aerea ucraina ha abbattuto 24 droni e un missile X-59 lanciato dalle forze russe. Le forze russe hanno effettuato 70 attacchi aerei e sette attacchi missilistici contro l’Ucraina, colpendo diverse città.

Il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, ha denunciato gli attacchi russi su dieci regioni ucraine, tra cui Kharkiv, Odesa, Kherson, Ivano-Frankivsk e Leopoli. Fortunatamente, al momento non si segnalano vittime, ma Zelensky prevede nuovi attacchi russi mentre si avvicina l’inverno.

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