Il Piano di Fuga di Saman: Telefonata Cruciale e Fuga Disperata
Durante l’audizione in Corte di Assise a Reggio Emilia, il fratello di Saman ha rivelato un dettaglio rilevante: la telefonata tra il padre di Saman in Pakistan e lo zio rimasto in Italia, avvenuta poco dopo la scomparsa della ragazza di Novellara. Questa conversazione è avvenuta subito dopo una perquisizione che ha portato al sequestro dei telefoni. Secondo il testimone, lo zio avrebbe detto al padre: “Adesso dobbiamo scappare, ci hanno preso i telefoni, si sono accorti”. Tuttavia, il padre ha consigliato loro di rimanere in Italia per evitare sospetti. Lo zio, però, ha risposto che non potevano rimanere perché lui era già fuggito in Pakistan e non aveva problemi, ma se qualcuno veniva preso, sarebbero stati loro.
Dopo questa telefonata, il fratello di Saman e lo zio hanno deciso di fuggire insieme. Hanno iniziato il loro viaggio in bicicletta verso Gonzaga, poi hanno preso un treno per Modena e successivamente per Como, dove hanno passato la notte da un conoscente. Da lì, si sono diretti verso Imperia, dove si sono incontrati con i due cugini imputati. Durante un controllo, il ragazzo, che all’epoca era ancora minorenne, è stato portato in Questura e poi trasferito in una comunità. Lo zio, invece, è riuscito a lasciare l’Italia insieme ai cugini. Successivamente, i tre sono stati arrestati in Francia e in Spagna nei mesi successivi.
Questa testimonianza fornisce ulteriori dettagli sulle circostanze della fuga di Saman e sulla complicità dello zio e dei cugini. L’indagine continua a svelare i retroscena di questo tragico caso, gettando luce sulle azioni dei protagonisti coinvolti. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi che possano portare alla verità sulla scomparsa di Saman.