La Procura di Perugia valuta l’aggravamento della misura cautelare per l’animatore accusato di abusi su una bambina di sei anni.
La Procura della Repubblica di Perugia sta esaminando attentamente la nuova situazione che si è creata dopo che il trentatreenne, attualmente agli arresti domiciliari, si è allontanato dalla sua abitazione nelle Marche per alcune ore. I magistrati dovranno decidere se richiedere o meno l’aggravamento della misura cautelare.
Inoltre, l’Ufficio guidato da Raffaele Cantone sta indagando sul passato dell’uomo, tenendo conto anche della sua situazione psicologica.
Un altro aspetto che gli inquirenti stanno esaminando è se al momento dell’allontanamento l’indagato fosse già sottoposto al braccialetto elettronico. Infatti, il giudice per le indagini preliminari di Perugia aveva stabilito gli arresti domiciliari con controllo elettronico. L’allarme per la fuga è stato dato dal padre e l’uomo è stato denunciato per evasione dai carabinieri al suo ritorno a casa.
Nel frattempo, la struttura ricettiva in cui l’animatore lavorava al momento degli abusi ha assunto un avvocato, Gianluca Calvieri, e si costituirà come parte lesa nel procedimento non appena possibile. “Questo individuo aveva inviato un curriculum di tutto rispetto ai miei assistiti”, ha dichiarato l’avvocato oggi. “Tuttavia, non appena abbiamo appreso degli abusi dal padre della bambina, è stato immediatamente licenziato”.