Nella tranquilla via Po, a Roma, si è consumato un episodio di violenza che ha lasciato tutti sgomenti. Giovedì 5 ottobre, intorno alle 18, un uomo di 36 anni ha aggredito brutalmente il noto immunologo Francesco Le Foche, del Day Hospital del reparto di immunoinfettivologia al Policlinico Umberto I Roma.
Il dottor Le Foche, 66 anni, è noto anche per le sue apparizioni televisive durante il periodo della pandemia Covid, dove ha partecipato a diversi talk show, tra cui Domenica In con Mara Venier. Attualmente, il medico si trova ricoverato presso il policlinico Umberto I per le ferite riportate.
Secondo le prime ricostruzioni, le condizioni del dottor Le Foche sono gravi. Ha subito un trauma cranico facciale, la frattura del setto nasale e la frattura del pavimento orbitario di sinistra. Sebbene sia in condizioni critiche, non è in pericolo di vita. Nei prossimi giorni, dovrà sottoporsi a una serie di interventi di ricostruzione del viso e dell’occhio.
L’aggressore, un uomo di 36 anni, ha affermato che il medico avrebbe commesso degli errori nella terapia e nella prescrizione di farmaci per un’infezione alla colonna vertebrale. L’aggressore è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Villa Glori ed è emerso che è un pregiudicato con precedenti per ricettazione. Inoltre, soffre di problemi psichiatrici.
Chi è il professor Francesco Le Foche
Francesco Le Foche è nato a Sezze, in provincia di Latina, nel 1957. Oltre alla sua carriera medica, ha raggiunto la popolarità grazie alle sue apparizioni televisive in diversi programmi, tra cui Domenica In. Durante la pandemia, ha lavorato instancabilmente in prima linea nella lotta contro il Covid.
Aumento delle aggressioni ai medici a Roma e dintorni
L’episodio drammatico che ha coinvolto il dottor Le Foche ha sollevato l’attenzione di Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici e chirurghi di Roma e provincia. Magi ha sottolineato che le aggressioni al personale medico nella capitale e nei dintorni sono purtroppo una costante da tempo, ma negli ultimi tempi si stanno addirittura intensificando.
Fino ad oggi, nel corso del 2023, si è registrato un aumento del 60% rispetto all’anno precedente, con 74 aggressioni segnalate. Si tratta di dati allarmanti che richiedono un’azione immediata per contrastare questo fenomeno e trovare soluzioni efficaci.