Farmaci: Prof. Geretti (Tor Vergata) sottolinea l’alto pericolo del virus epatite Delta

Il virus dell’epatite Delta è un virus satellite che infetta uomini e donne, anche se non tutti i pazienti con epatite B vengono testati per la Delta. In Italia si stima che ci siano da 6.000 a 10.000 pazienti affetti dall’Hdv. Fino a poco tempo fa, l’unico trattamento disponibile per questi pazienti era l’interferone alfa, ma presentava molti problemi e limitazioni. Tuttavia, l’introduzione di bulevirtide rappresenta una svolta importante, poiché è un farmaco antivirale in grado di bloccare l’ingresso del virus nel fegato.

La Dottoressa Anna Maria Geretti, specialista in Malattie infettive e Chirurgia del Policlinico Tor Vergata di Roma, ha sottolineato l’importanza dei dati utilizzati dall’Ema e dall’Aifa per l’approvazione e il rimborso di bulevirtide. Lo studio di fase 3 ha dimostrato buone risposte sia dal punto di vista virologico che clinico, con una riduzione delle transaminasi e un controllo della replicazione virale.

Attualmente, il 55% dei pazienti mostra una risposta positiva dopo 96 settimane di trattamento, ma si prevede che le risposte aumenteranno con il tempo. Gli studi sono ancora in corso e si sta cercando di capire se bulevirtide rappresenta una cura o se il trattamento dovrà essere continuato a lungo termine per mantenere sotto controllo la malattia.

La trasmissione dell’infezione avviene principalmente attraverso l’esposizione al sangue infetto e rapporti sessuali non protetti.

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