Forza Italia: I parlamentari indebiti che potrebbero perdere la carica

Antonio Tajani al Consiglio nazionale di Forza, Roma, 15 luglio 2023. ANSA / MASSIMO PERCOSSI

I deputati di Forza Italia che non pagano le quote mensili al partito sono 16, ovvero un terzo del totale degli eletti. Secondo Il Fatto Quotidiano, tra questi ci sono anche nomi importanti come la ministra Elisabetta Casellati, la vicecapogruppo alla Camera Deborah Bergamini, la deputata Annarita Patriarca e il senatore Mario Occhiuto. Il partito di Berlusconi ha problemi di soldi e la famiglia dell’ex premier ha comunicato che sanerà il debito pregresso, ma in futuro saranno i parlamentari a sostenerlo.

Durante il ricordo di Berlusconi a Paestum, il leader Antonio Tajani ha approvato una modifica allo Statuto che prevede la decadenza da tutte le cariche interne per gli eletti che non pagano le quote mensili. Secondo le regole, i candidati devono al partito 10.000 euro per un seggio nel maggioritario e 30.000 euro per uno nel proporzionale. Inoltre, una volta eletti alla Camera o al Senato, devono versare 900 euro al mese per contribuire alle finanze del partito.

Nell’arco di un anno, i 62 parlamentari eletti di Forza Italia avrebbero dovuto pagare 11.700 euro ciascuno, ma il 26% non lo ha fatto. Secondo la lista, tra i deputati ci sono 12 persone. Bergamini ha pagato tutte le quote nel 2022, ma nessuna nel 2023. L’ultimo bonifico di Patriarca risale a giugno 2022. Anche il sindaco di Benevento, Francesco Maria Rubano, e Andrea Orsini, vicino a Marta Fascina, non avrebbero pagato.

Al Senato, invece, mancano all’appello Dario Damiani e Claudio Fazzone, che hanno versato solo i soldi della candidatura. Poi Mario Occhiuto e Daniela Turnillo. Casellati, ad agosto scorso, ha saldato i debiti pregressi con il partito versando 27.000 euro in un’unica soluzione, ma da allora ha pagato solo 900 euro a settembre 2022 e altri 8.100 a aprile. In questo modo, Casellati avrebbe quasi ripagato la candidatura nel maggioritario in Veneto.

Il debito del partito ammonta a 92 milioni di euro e le elezioni europee si stanno avvicinando.

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