Espansione verso l’est: come influisce sulle risorse e le prospettive verso sud. Riflessioni dalle esperienze di De Michelis.

Oggi ci troviamo dinanzi a una crisi migratoria senza precedenti, un Mediterraneo nuovamente in tumulto. Tuttavia, siamo impreparati a farvi fronte, l’Europa appare assente e priva di una strategia comune. Sembrerebbe che l’unica preoccupazione sia quella di contrastare l’influenza russa e cinese sull’Africa, ma senza proporre alternative credibili.

La confusione domina l’Europa, stretta tra la guerra ad est e la crisi migratoria e geopolitica al sud. Rileggere il libro di Gianni De Michelis, “Mediterraneo in ebollizione” pubblicato nel 2012 dalla casa editrice Boroli, ci porta a riflettere sul “pensiero” e sull’analisi informata delle relazioni internazionali e degli interessi. Ci spinge a riflettere sulla politica estera e sul futuro dell’Europa, nonché sul suo ruolo nel mondo.

Tornare indietro di dieci anni può essere utile per capire cosa sia successo nel frattempo e individuare gli errori e le mancanze che ci hanno portato alla situazione attuale. La crisi migratoria che stiamo affrontando richiede uno sforzo concertato e una strategia comune, ma al momento sembra mancare entrambi.

L’Europa sembra concentrarsi in modo egocentrico sugli interessi nazionali anziché trovare una soluzione collettiva. Questo approccio incoerente rischia di danneggiare i rapporti con i paesi del Mediterraneo e con l’Africa, compromettendo anche la stabilità e il benessere delle persone che cercano rifugio in Europa.

L’assenza di una strategia efficace e la mancanza di alternative credibili contribuiscono solo ad aggravare la situazione. Abbiamo un Mediterraneo in tumulto, con migliaia di vite in pericolo e nazioni che cercano una soluzione disperata.

È arrivato il momento per l’Europa di prendere posizione e di agire in modo coerente e responsabile. È necessario un approccio basato sulla solidarietà e sulla cooperazione tra i paesi membri. Solo così potremo superare questa crisi migratoria e ristabilire la stabilità nel Mediterraneo.

L’Europa deve imparare dalle lezioni del passato e assumere un ruolo guida nel promuovere una politica estera efficace e un futuro migliori per tutte le persone coinvolte. Non possiamo più permetterci di essere impreparati e senza una strategia chiara. Il tempo per agire è adesso.

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