La crisi migratoria che stiamo vivendo è un problema di proporzioni epocali. Le recenti immagini e i numeri provenienti da Lampedusa lo dimostrano chiaramente. Non possiamo però pensare che esista una soluzione unica e semplice a questo fenomeno complesso, senza considerare le diverse cause che lo determinano. Dobbiamo affrontare questa sfida con una visione realistica e un approccio pratico, evitando la retorica.
Dobbiamo iniziare a vedere il Mediterraneo come un’opportunità straordinaria, in cui l’Italia può giocare un ruolo centrale. Il quadro che ci si presenta è difficile e complesso, ma dobbiamo affrontarlo. Nel 2016, l’anno più difficile per l’Italia e l’Europa in termini di migrazioni, abbiamo accolto più di 180.000 migranti dopo le Primavere Arabe. Purtroppo, le previsioni per i prossimi mesi indicano uno scenario ancora più complesso. A fronte di questa emergenza, è indispensabile un patto per il Mediterraneo e un nuovo sistema di relazioni, con l’Italia che si propone come protagonista. Dovremo trovare soluzioni concrete per garantire la legalità, rispettando al contempo i diritti umani. Dovremo lavorare sulla sicurezza e sviluppare nuovi modelli di integrazione. Inoltre, dobbiamo anche guardare al futuro dell’Africa, affrontando le cause alla base di questo fenomeno migratorio, sia attraverso la cooperazione economica che il sostegno allo sviluppo. Allo stesso tempo, dobbiamo trovare soluzioni in Europa, come una migliore gestione dei flussi migratori e una maggiore solidarietà tra i Paesi membri dell’UE. Tuttavia, tutto ciò richiederà un impegno reale e immediato da parte di tutti gli attori coinvolti. Slogans e falsi miti sul ruolo delle ONG non ci porteranno da nessuna parte. L’urgenza di agire è palese e l’Italia ha un ruolo chiave da svolgere in questa situazione critica. È tempo di mettere in pratica idee concrete per far fronte a questa sfida e ottenere una svolta nella gestione dei flussi migratori.