“Esselunga: Follini critica la lotta sui simboli anziché sui fatti reali”

La pubblicità della Esselunga, incentrata sulla pesca di una bambina e i suoi genitori separati, è diventata oggetto di discussione politica. Mentre alcuni politici di destra, inclusa la presidente Meloni, l’hanno apprezzata, a sinistra sono emersi commenti più critici. I social media si sono riempiti di opinioni diverse riguardo alle politiche familiari. Ci sono due conclusioni da trarre: uno è che la politica spesso si occupa di questioni futili per evitare rischi di controversie su temi più importanti. L’altra è che per una volta si è presa una pausa dalle lacerazioni politiche che hanno caratterizzato i primi mesi di legislatura. Questo dimostra che vi è una necessità di litigare anche su argomenti meno cruciali. La politica sembra abbandonare i temi storici e le grandi questioni che una volta facevano la differenza. L’indebolimento dei partiti politici è legato al passaggio delle decisioni cruciali ai circuiti della globalizzazione. La differenza tra i proclami elettorali e le politiche di governo avvisa su quale battaglia si stia combattendo. Gli argomenti meno importanti vengono utilizzati per riempire il vuoto tra le dispute politiche. Si preferisce combattere sui simboli invece che sulla realtà. A volte sembra che si creda che la realtà possa adattarsi agli esiti delle battaglie politiche. Anche la pesca diventa una metafora delle politiche sulla famiglia, e può persino diventare un conflitto tra due visioni del mondo. I politici di oggi sembrano meno in sintonia con gli umori del paese rispetto ai leader del passato. Se viene offerta loro l’opportunità di divagare, non si perdono l’occasione. Questo non dovrebbe scandalizzare, a patto che non venga preso troppo seriamente.

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