“Quindici anni per contrastare il collasso demografico in Italia, secondo le parole di Rosina”

Secondo il professor Alessandro Rosina, esperto di demografia presso l’università Cattolica, i dati recentemente rilasciati dall’Istat mostrano una situazione ancora più preoccupante di quanto si potesse immaginare. Se entro 15 anni non si riesce a invertire la tendenza delle nascite, allineando l’Italia ai livelli di fertilità di paesi come Francia e Svezia, il paese dovrà dire addio alla possibilità di contrastare lo squilibrio demografico. Questo comporterebbe una progressiva decadenza del sistema produttivo e del sistema di welfare, indipendentemente dall’immigrazione e dall’innovazione tecnologica.

Secondo le ultime statistiche dell’Istat, il numero degli italiani nel 2030 sarà di 58,1 milioni, ma scenderà a soli 45,8 milioni nel 2080. Nel frattempo, il tasso di fecondità, cioè il numero medio di figli per donna, si attesta a 1,25, ben al di sotto del livello di 2 necessario per garantire un’adeguata sostituzione generazionale.

Il professor Rosina sottolinea che il paese sta incontrando maggiori difficoltà nel ribaltare questa tendenza negativa delle nascite. Anche se il numero medio di figli per donna è in aumento, il progresso è troppo esiguo per compensare la continua diminuzione della popolazione in età fertile. In altre parole, ciò non è sufficiente per aumentare il numero di nascite.

Rosina afferma che la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha messo l’accento su questo problema, ma finora non si sono visti progressi concreti in termini di politiche per aumentare la natalità. Secondo lui, è cruciale adottare misure immediate per invertire questa tendenza, altrimenti il paese subirà conseguenze gravi e irreparabili sul piano demografico ed economico.

In conclusione, l’Italia si trova di fronte a una crisi demografica, che rappresenta una minaccia per la sua capacità produttiva e per il sistema di welfare. È necessario mettere in atto misure concrete per aumentare la natalità e ridurre gli squilibri demografici, altrimenti il paese rischia di essere destinato a una lenta decadenza.

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