“Piantedosi abbandona il compromesso migratorio: come negoziare efficacemente in ambito UE”

Nel nuovo Patto su migrazione e asilo, il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi ha sorpreso tutti rinunciando al compromesso raggiunto al Consiglio sull’intesa sul “regolamento crisi”. Questo accordo era fondamentale per sbloccare i negoziati con il Parlamento europeo e sperare che tutto il pacchetto venisse approvato entro la fine della legislatura. Il tempo stringe: l’accordo deve essere raggiunto entro febbraio. Ufficialmente, il governo italiano ha giustificato la sua decisione affermando la necessità di studiare il testo giuridicamente e consultare gli altri partner della coalizione. In realtà, Piantedosi ha chiesto di riaprire l’intesa a causa di una norma introdotta su richiesta della Germania per proteggere le ONG che svolgono missioni umanitarie. Giovedì mattina, durante una riunione dei tecnici nazionali, l’Italia aveva dato il via libera al compromesso. Ma quando il testo è arrivato ai ministri, Piantedosi ha improvvisamente iniziato a fare emendamenti al fine di criminalizzare le ONG. Il tentativo è stato bloccato dalla Germania. Durante il dibattito pubblico, Piantedosi non è intervenuto e solo Polonia e Ungheria si sono opposte al “regolamento crisi”. Poi il ministro ha lasciato la riunione in anticipo per tornare in Italia e incontrare i suoi omologhi in Tunisia e Libia. I diplomatici italiani sono stati lasciati senza direttive per tutto il pomeriggio. Alla fine, la presidenza spagnola del Consiglio dell’UE è stata costretta a rinunciare ad approvare il “regolamento crisi” dagli ambasciatori.


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