Perquisizioni in Sardegna: Indagini su associazione mafiosa negli ospedali regionali

L’inchiesta “Monte Nuovo” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari ha portato a perquisizioni in tutta la Sardegna, rivelando un’associazione di stampo mafioso con collegamenti tra la criminalità locale e le istituzioni. I carabinieri del Ros, sotto la guida del comandante Giorgio Mazzoli, stanno continuando le indagini dopo aver trovato armi, munizioni e droga durante l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare.

Oltre alle perquisizioni all’Università di Sassari, sono stati acquisiti ulteriori documenti negli uffici dell’assessorato regionale dell’Agricoltura e nelle sue agenzie affiliate. Sono state effettuate perquisizioni anche in Ares e negli ospedali Brotzu, Binaghi e Marino, dove lavorava il primario Tomaso Gerolamo Cocco. Cocco è stato arrestato insieme ad altre 31 persone coinvolte nell’inchiesta. Questa inchiesta ha rivelato l’esistenza di un “mondo di mezzo, made in Sardegna” in cui sono coinvolti individui che hanno aiutato Graziano Mesina a eludere la cattura.

Le indagini non si fermano qui e potrebbero portare a nuovi sviluppi e nuovi indagati oltre ai 32 già citati nell’ordinanza. Attualmente, ci sono 13 persone in carcere, 18 agli arresti domiciliari e un indagato per abuso d’ufficio e violazione del segreto d’ufficio. Quest’ultimo è l’ex commissario dell’Azienda della Tutela per la Salute della Sardegna-Ats e attuale presidente nazionale di Anpal Servizi. Ha già affermato di essere estraneo ai fatti contestati.

Oggi si svolgeranno i primi interrogatori all’ex assessora Murgia e successivamente verranno interrogati gli altri indagati.

Fonte: ANSA


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