Sofia May Napolitano è commossa mentre parla all’Aula di Montecitorio. Suo fratello Simone le tiene la mano sulla spalla. Il discorso della giovane segue quello di Giulio Napolitano, figlio del presidente emerito della Repubblica. Sofia ricorda quanto il nonno sia stato presente nella loro vita da piccoli. Nonostante fosse un politico impegnato, Napolitano trovava sempre il tempo per loro. Raccontava loro storie anche quando non sapevano ancora leggere e li accompagnava a scuola. Non era solo un leader e politico, ma anche un uomo premuroso e pieno di attenzioni. Ascoltava i loro problemi con partecipazione e comprendeva le loro difficoltà. Sofia ricorda i momenti speciali che hanno trascorso insieme, come i gelati a Villa Borghese e le grandi opportunità che il nonno aveva offerto loro. Li ha accompagnati a concerti, a eventi politici e istituzionali e li ha presentati a personalità importanti come la Regina Elisabetta. Li ha portati in posti speciali come Stromboli e Capri, dimostrando loro quanto fosse ammirato nel mondo. Sofia non riesce a trattenere le lacrime e l’applauso si diffonde tra la folla in Piazza di Montecitorio. Sofia ringrazia il nonno per il tempo che ha dedicato a loro. Napolitano è stato sempre presente, anche se aveva molte responsabilità come politico. Li ha insegnato a combattere per i propri ideali e a superare gli ostacoli. I suoi consigli li fanno sentire fiduciosi e orgogliosi. Napolitano non era solo un politico, ma anche un nonno affettuoso e presente. Si ricordava di tutto ciò che gli dicevano e dei numeri di telefono. Li ha insegnato l’importanza della famiglia e degli amici, mostrando loro rispetto per tutti. Sofia conclude sperando che tutti possano ricordarlo con affetto e ammirazione. Il suo discorso viene apprezzato da Gianni Letta, che la cita durante il suo intervento.