Il superbonus, previsto dal decreto legge di febbraio 2023, sarà pagabile solo nel 2023, secondo la decisione dell’Eurostat comunicata all’Istat. L’istituto di statistica ha spiegato che la misura sarà registrata come credito d’imposta da pagare nell’anno indicato. Per quanto riguarda il superbonus accumulato nel 2024, Eurostat ha richiesto un riesame e la sua emissione entro la fine del primo semestre del 2024. Nel documento si accenna anche ai crediti d’imposta in sospeso e alle eventuali azioni che il governo potrebbe intraprendere per risolvere il problema. L’effetto del concetto di ‘pagabile’ ha un impatto significativo sul bilancio dello Stato, poiché tutti i crediti d’imposta dei beneficiari del superbonus dovranno essere considerati nell’anno in cui viene effettuato il lavoro. Al contrario, i crediti d’imposta non pagabili verranno distribuiti negli anni in cui è prevista l’applicazione della detrazione fiscale, calcolando ogni anno solo la quota da smaltire. Considerando che entro la fine di agosto la cifra totale del superbonus era già di 83 miliardi di euro, che dovranno essere tutti conteggiati come deficit, l’effetto sui conti pubblici sarà inevitabile.