Al Parco Verde di Caivano, i residenti sono sorpresi e meravigliati per gli arresti di nove giovani coinvolti nell’indagine sugli stupri delle due cuginette. Molti dicono che la maggior parte dei ragazzi fermati non vive nel quartiere. Alcuni abitanti invitano i giornalisti a cercare altrove e a smetterla di fare notizia sul loro quartiere. Sono consapevoli che l’attenzione mediatica li accompagnerà a lungo, anche quando il loro quartiere è costituito principalmente da brave persone che non hanno mai arrecato fastidio. L’operazione dei carabinieri è cominciata alle 4:30 del mattino. “Abbiamo notato un andirivieni di macchine e poco dopo abbiamo saputo delle notizie”, racconta una donna. Alcuni iniziano ad essere infastiditi dai continui controlli e vogliono tornare alla normalità, punendo solo coloro che commettono errori. C’è anche chi chiede che il nome del Parco Verde venga dimenticato, considerando che in altri posti ci sono stati casi peggiori senza tanto clamore. Nel frattempo, continua l’opera di volontariato nel quartiere. I ragazzi dell’associazione “Una infanzia da vivere” hanno installato delle giostrine al parco Ohana, che non ne aveva avute per gli ultimi 40 anni.