La Germania è sorpresa dalle polemiche dell’Italia sui migranti e ha ribadito il sostegno finanziario alle Ong e la necessità di una soluzione europea al problema. In risposta alla posizione della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, che propone di sostenere gli Stati di origine dei migranti e di aiutare gli Stati di transito a combattere il traffico di esseri umani, la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha affermato che bisogna offrire protezione alle persone in pericolo in mare anziché respingere le imbarcazioni quando sono in alto mare. Il botta e risposta tra i due Paesi non sembra placarsi.
In attesa della visita di Antonio Tajani a Berlino, il ministro degli Esteri tedesco ha definito “strano” l’atteggiamento del governo tedesco e si è chiesto perché vogliano far arrivare tutti i migranti in Italia. Tajani ha annunciato che discuterà della questione delle Ong con la sua omologa tedesca durante la visita.
Nel frattempo, la ministra Baerbock ha ribadito l’opposizione della Germania ai regolamenti del Patto dell’UE per la migrazione e l’asilo, affermando che ciò permetterebbe ad altri Paesi membri di inviare ancora nuovi migranti in Germania. La ministra ha chiesto che le preoccupazioni tedesche vengano prese in considerazione affinché il sistema di asilo europeo funzioni in caso di crisi senza aprire le porte al caos.
La Germania aveva già ammonito l’Italia sulla questione dei migranti il 22 settembre, affermando che l’Italia non rispetta il meccanismo di riammissione previsto dall’accordo di Dublino per i migranti. La ministra dell’Interno tedesca aveva dichiarato che finché l’Italia non rispetta tale meccanismo, la Germania non accoglierà più rifugiati e ha chiesto al governo italiano di adempiere ai suoi obblighi.
Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron si è offerto di collaborare con l’Italia per trovare una risposta europea alla questione dei migranti. La proposta di Macron è stata accolta con grande interesse dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha sottolineato la necessità di un approccio coerente con i Paesi di origine e di transito e di condizionare gli aiuti all’adozione di politiche responsabili per combattere il traffico di esseri umani.