“Migranti: il governo sostiene di aver adottato una norma richiesta dall’UE per evitare la detenzione, con spesa di 5mila euro”

Il decreto emendato dal governo italiano, che permette ai migranti di versare una cauzione di 4.938 euro per evitare il trattenimento nei centri dedicati, continua a suscitare polemiche. Il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha cercato di chiarire la situazione precisando che questa possibilità riguarda solo i richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri e non le persone trattenute nei Cpr. Inoltre, il Viminale sostiene che la norma introdotta con l’emendamento recepisce una direttiva europea del 2013, conosciuta come “direttiva accoglienza”, che prevede alternative al trattenimento come l’obbligo di presentarsi periodicamente alle autorità, la costituzione di una garanzia finanziaria o l’obbligo di dimorare in un luogo assegnato. Senza aver recepito quest’indicazione, l’Italia avrebbe rischiato ricorsi in ogni sede. L’opposizione politica ha duramente criticato il decreto, con il Partito Democratico che lo ha definito come l’ennesima tappa di uno spettacolo indegno di un governo inadeguato. Nel frattempo, a Pozzallo, nel Ragusano, viene inaugurato il primo centro riservato alle persone provenienti da Paesi “sicuri” che rientrano nella casistica prevista dal decreto. Questa struttura si occuperà delle procedure accelerate di frontiera e dell’accertamento dei presupposti di finanziamento. Tra i Paesi considerati sicuri dal ministero degli Interni ci sono Tunisia, Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Senegal e Serbia.