I Carabinieri Forestali stanno conducendo un’indagine sull’uccisione di un falco pellegrino a Poviglio, nella Bassa Reggiana. La carcassa dell’animale è stata trovata con segni di colpi di fucile da un passante che ha subito avvisato le autorità. Secondo gli inquirenti, il rapace sarebbe stato ucciso durante la caccia al colombaccio, che è consentita in quella regione. Tuttavia, il falco pellegrino è una preda preferita del colombaccio e quindi finisce spesso nel mirino di cacciatori illegali. La Procura di Reggio Emilia ha avviato un’indagine per individuare i responsabili. I test autoptici condotti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Reggio Emilia hanno confermato che la causa della morte sono le ferite da arma da fuoco, comunemente utilizzate per la caccia ai volatili. I proiettili recuperati sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria insieme alle cartucce trovate vicino alla carcassa. Chiunque sia responsabile rischia una pena fino a due anni di reclusione e la sospensione o la revoca della licenza di porto di fucile per uso caccia. La legge sulla protezione della fauna omeoterma vieta l’abbattimento di specie come il falco pellegrino.