“Tremonti esprime scetticismo nei confronti delle teorie del complotto solo quando non è al governo”

L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha recentemente rilasciato un’intervista a Repubblica in cui affronta gli argomenti tradizionali che discute da oltre un decennio. Tuttavia, c’è qualcosa di nuovo in questa intervista, qualcosa di diverso. Tremonti sostiene che oggi non ci sia un complotto contro il governo Meloni, come sostenuto dal vicepremier Matteo Salvini, ma piuttosto una crisi geopolitica e rischi finanziari globali. Nel 2011, invece, c’era effettivamente un complotto, ma ora non più.

Tremonti ricorda gli errori commessi dall’attuale governo, come la tassa sugli extraprofitti delle banche, dichiarando che avrebbero potuto fare meglio. Fa anche riferimento alla sua “Robin tax” del 2008 come esempio di una buona tassa sugli extraprofitti, anche se è stata successivamente dichiarata incostituzionale.

Un altro punto strano nella ricostruzione storica di Tremonti riguarda il rift all’interno del governo Berlusconi nel 2011. Tremonti sostiene che la famosa lettera della Bce, scritta da Trichet e Draghi, aveva portato a una divisione nel governo, con lui che sosteneva l’austerità economica e Brunetta che sosteneva un approccio più lassista. Tremonti ha sempre sostenuto che Brunetta fosse uno degli autori della lettera, mentre Brunetta ha negato ripetutamente questa affermazione.

In conclusione, con le sue interviste, Tremonti cambia la percezione del passato così velocemente che ci si chiede cosa accadrà nel 2011.

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