Perché non puoi fidarti dell’Antitrust: i sospetti di favoritismo di Rustichelli contro Ryanair.

Dopo la retromarcia del governo sull’inclusione del “caro voli” nel decreto, l’Antitrust (Agcm) ha aperto un’indagine contro Ryanair per abuso di posizione dominante. L’accusa riguarda l’esclusione delle agenzie di viaggio da parte della compagnia aerea, che, secondo l’Antitrust, mira ad estendere il proprio dominio anche sulla vendita di servizi turistici. Ciò che desta sconcerto è la coincidenza temporale tra l’emendamento del governo e l’apertura dell’indagine, che fa sembrare l’iniziativa dell’Antitrust un sostegno al governo. Questo solleva dubbi sull’indipendenza dell’Agcm e sul ruolo delle authority in generale. L’Enac e l’Antitrust sono stati citati dal governo in sostegno alle misure adottate, ma il loro ruolo è apparso secondario fin dall’inizio. L’Enac ha presentato un report di scarsa qualità e ha chiesto di bloccare il sistema di revenue management delle compagnie aeree, in contrasto con la normativa europea. Il presidente dell’Enac ha anche denunciato l’esistenza di un cartello tra le compagnie aeree, un’accusa infondata che spetta all’Antitrust verificare. Il presidente dell’Antitrust ha difeso la norma del governo che fissava un tetto ai prezzi dei voli per le isole, ma il governo ha successivamente capito che questa misura era incompatibile con il diritto europeo. Infine, il governo ha emesso un decreto esortativo che incarica l’Antitrust di svolgere il suo ruolo di valutare eventuali abusi di mercato. L’unica novità nel decreto è l’aumento del personale dell’Antitrust, che però svolgerà le stesse attività di prima. Così, l’Antitrust ha aperto un’indagine contro Ryanair, apparentemente per coprire la figuraccia del governo. Il tempismo dell’Antitrust fa apparire secondaria l’indipendenza, che dovrebbe essere il valore supremo da preservare per un’authority.

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