Nefrite lupica: Aifa approva rimborsabilità terapia orale

La nefrite lupica, una grave conseguenza del lupus eritematoso sistemico, ha un nuovo trattamento disponibile per i pazienti in Italia. La voclosporina, un immunosoppressore orale che agisce bloccando un enzima coinvolto nell’attivazione dei linfociti T, è stata recentemente approvata dall’Agenzia italiana del farmaco. Questo farmaco è in grado di ridurre l’infiammazione e alleviare i sintomi della malattia renale. Un evento promosso dall’azienda farmaceutica Otsuka ha presentato la nuova opzione terapeutica a Roma, alla presenza di clinici, pazienti e addirittura dell’ambasciatore giapponese in Italia.

La nefrite lupica colpisce il 24% dei pazienti con lupus in Italia, con oltre 6.600 casi e più di 350 nuove diagnosi all’anno. Le cause di questa malattia renale non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che le alterazioni del sistema immunitario siano coinvolte. I pazienti affetti da nefrite lupica hanno un alto rischio di recidive, che possono causare danni renali e una progressione verso la malattia renale cronica. È quindi fondamentale avere nuove e più efficaci opzioni terapeutiche che riducano il danno agli organi e migliorino la prognosi. La voclosporina sembra soddisfare questi criteri, migliorando la funzionalità renale e riducendo la presenza di proteine nelle urine. È inoltre importante ridurre l’uso di corticosteroidi ad alte dosi, che possono causare complicanze come infezioni, osteoporosi e malattie cardiovascolari e metaboliche.

Il lupus eritematoso sistemico colpisce oltre 27.000 persone in Italia e il 90% dei casi riguarda le donne. Questa malattia autoimmune infiammatoria cronica può manifestarsi in diversi modi, causando sintomi come febbre, stanchezza, eruzioni cutanee, artrite e riduzione dei globuli del sangue. La diagnosi può essere difficile, soprattutto nelle fasi iniziali, ma la malattia ha un decorso recidivante-remittente nel 70% dei casi e può coinvolgere molti organi, incluso il rene. Il lupus ha un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti, influenzando le scelte lavorative e familiari.

Se la nefrite lupica non viene trattata adeguatamente, può evolvere in malattia renale in stadio terminale, richiedendo trattamenti invasivi come la dialisi o il trapianto di rene. Questo porta a un maggiore utilizzo delle risorse del sistema sanitario nazionale e a una prognosi peggiore per il paziente. Il rischio di mortalità nei pazienti con nefrite lupica è tre volte superiore rispetto a quelli colpiti solo dal lupus. Pertanto, è importante limitare l’uso di corticosteroidi ad alte dosi e la voclosporina offre una riduzione sicura della dose giornaliera di steroidi e dei relativi effetti collaterali. Ciò potrebbe ridurre le visite al pronto soccorso e le ospedalizzazioni dei pazienti.

La rimborsabilità della voclosporina in Italia è stata ottenuta grazie all’approvazione dell’Agenzia italiana del farmaco, un risultato che Otsuka, l’azienda farmaceutica, ha accolto con soddisfazione. L’azienda si dedica da anni alla ricerca e allo sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche per le malattie autoimmuni, che rappresentano un’area terapeutica con molti bisogni non soddisfatti.

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