600 denunciati a Milano per riciclaggio del reddito di cittadinanza

Lavoro in nero, foto generica carabinieri ispettorato del lavoro

I Carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Milano hanno concluso le indagini su un gruppo di più di 600 persone che stavano ricevendo illegalmente il reddito di cittadinanza e riciclavano i soldi tramite negozi complici.

Gli indagati, principalmente di origine somala, versavano l’intero importo del reddito sulla carta senza motivo, utilizzando il Pos o pagando bollette intestate ai negozianti, in modo da nascondere l’origine del denaro. In cambio, i commercianti consegnavano loro l’importo in contanti, trattenendo una percentuale dal 10% al 15% su ogni transazione.

L’inchiesta ha portato nell’ottobre 2022 a un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari richiesta dalla Procura di Milano nei confronti di un cittadino del Bangladesh, proprietario di un internet point e di un negozio di telefonia, accusato di riciclaggio continuato e di offrire illegalmente servizi di pagamento.

Le indagini sono iniziate nel febbraio 2021 dopo che gli uffici dell’Inps avevano segnalato numerosi casi di indebita percezione del reddito di cittadinanza. I Carabinieri hanno individuato diversi cittadini somali che ricevevano il reddito senza avere i requisiti necessari.

Costoro facevano acquisti in tre negozi di Milano, in particolare in un internet point, un negozio di alimentari e un kebab. Rispetto all’anno precedente all’introduzione del reddito di cittadinanza, questi esercizi commerciali avevano registrato un aumento sproporzionato delle transazioni effettuate con il Pos, senza alcuna giustificazione per l’acquisto di beni di prima necessità.

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