Gianfranco Fini critica il blocco navale come semplice strumento di propaganda

Gianfranco Fini, ex presidente della Camera, ha dichiarato che il blocco navale dell’Italia è solo propaganda e che la legge Bossi-Fini sull’immigrazione deve essere cambiata. In un’intervista al Fatto Quotidiano, Fini ha elogiato l’azione del governo sugli sbarchi, ma ha invitato a evitare la campagna elettorale permanente. Secondo Fini, la legge che aveva firmato con il leader della Lega aveva l’obiettivo di consentire l’ingresso in Italia solo ai migranti economici che avevano un contratto di lavoro. Tuttavia, il panorama internazionale è cambiato e il fenomeno migratorio riguarda ora centinaia di migliaia di persone a causa di fattori economici e sociali. Per questo motivo, Fini ritiene che la legge debba essere modificata.

Fini ha ricordato che la legge prevedeva anche quote di ingresso regolari, che hanno portato a una sanatoria per centinaia di migliaia di migranti. Questo, secondo l’ex An, è il modello da seguire. Riguardo al blocco navale, Fini ha sottolineato che è solo un elemento controverso, in quanto l’operazione Sophia, che serviva per controllare gli sbarchi con le navi europee, funzionava solo in parte a causa delle resistenze degli Stati nazionali e del mantenimento del Trattato di Dublino. Fini ha quindi invitato a smettere di fare propaganda sulla questione e a fare un ragionamento più ampio. Ha avvertito che se la campagna elettorale permanente continua in vista delle elezioni europee, ci saranno rischi ancora maggiori, come l’aumento delle forme di xenofobia e del disagio sociale. Infine, Fini ha sottolineato l’importanza di non limitarsi al controllo dell’immigrazione, ma anche di pensare a come integrare i migranti una volta che arrivano in Italia.

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