“Capo protesta Lampedusa: Il rifiuto di un centro rimpatrio scuote l’isola”

Oggi è stata pronunciata una condanna nei confronti di Lampedusa. C’è l’intenzione di creare qui un centro di trattenimento e rimpatrio per i migranti. Giacomo Sferlazzo, che sta guidando la protesta dei cittadini lampedusani dopo una serie di sbarchi di migranti, ha dichiarato: “Non abbiamo sentito un netto no. Sappiamo che vogliono realizzare un centro di rimpatrio, ma non ci sacrificeremo per mantenere l’Europa unita”.

Sferlazzo, che questa mattina ha avuto un breve incontro con la premier Giorgia Meloni, si è poi rivolto alla stampa nel pomeriggio per spiegare i prossimi passi: “In questo momento, penso che sia fondamentale trovare un compromesso sulle richieste da fare. Abbiamo bisogno di una tregua per fare delle valutazioni. Siamo nel periodo delle festività della Madonna di Porto Salvo”.

“Siamo una comunità di 6.000 persone e non abbiamo né servizi sanitari né mezzi di trasporto. In questo momento, chiediamo di avere il tempo per elaborare un compromesso che sia condiviso da almeno l’80% della popolazione”.

“Sogno che Lampedusa diventi un’isola di pace, dialogo, solidarietà e rispetto. Durante questa tregua, ci riuniremo e negozieremo con la premier Meloni”.

“Per una settimana, ci permettete di celebrare la festa della Madonna e poi trasferite tutti i migranti”, ha aggiunto. “Stanno speculando sulla nostra situazione per fare politica a livello nazionale”, ha concluso.

“Abbiamo evitato un importante evento che avrebbe trasformato Lampedusa in un’isola di detenzione”, ha sottolineato Sferlazzo.

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