Nei giorni scorsi Federalberghi prevedeva che il “ponte dei morti” del 1 novembre avrebbe spinto a una piccola vacanza circa 11 milioni e 800 mila italiani, ovvero quasi il 20% della popolazione, con un conseguente giro di affari di 3,45 miliardi: secondo l’associazione turistica di Confesercenti tra il 28 ottobre e il 1 novembre le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 5 milioni di pernottamenti, 1,2 milioni in più dello scorso anno, che però scontava ancora alcune limitazioni legate alla pandemia.
Ci sarà un tasso di occupazione dell’offerta analogo a quello registrato per lo stesso periodo del 2019, anche se sui portali si rileva il 20% di strutture in meno (probabilmente a causa del caro energia). Il tasso di occupazione delle strutture attive nelle città/centri d’arte si attesta all’88%, con punte di oltre il 90% nelle principali città italiane.
Per Federturismo saranno 7 milioni, in linea con il 2019, gli italiani che si metteranno in viaggio. L’85% rimarrà in Italia trascorrendo in media 2 notti fuori casa, in prevalenza presso parenti e amici, ma anche nelle strutture alberghiere in cui il tasso di occupazione supera il 70% con punte dell’84% a Roma. I connazionali che andranno fuori Italia preferiranno le capitali europee (Parigi e Barcellona in vetta), mentre quei viaggiatori che vorranno godersi gli sgoccioli di questo caldo ottobre sceglieranno Canarie e Malta.
Conferma il perdurare della ripresa anche l’associazione degli hotel di Confindustria: rispetto allo stesso periodo del 2019 le principali città d’arte fanno registrate un tasso di occupazione delle strutture alberghiere che supera il 70%, addirittura in aumento del 1% rispetto al dato pre crisi. Al primo posto Roma con un tasso di occupazione che ha raggiunto l’84% (+1% rispetto al 2019), a seguire Firenze con un tasso del 75% ma in forte aumento rispetto al dato pre-crisi con un + 3,5% rispetto al 2019.
“Abituati a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, per noi lo scenario che si presenta è tutto sommato positivo – ha detto nei giorni scorsi il presidente di Federalberghi Benarbò Bocca – ma i fortissimi rincari legati al tema dell’energia pesano come macigni sui cittadini e sulle imprese. Auspichiamo per questo che l’agenda del nuovo governo evidenzi questa drammatica emergenza in cima alle priorità“.