“137 casi simili a quello di Alessandria: un’analisi dei fatti negli ultimi 10 anni”

COMBO VITTIMA ALESSANDRIA (per il sito)

Secondo gli psichiatri, dietro al tragico gesto dell’uomo che ha ucciso la moglie, il figlio e la suocera in una Rsa ad Alessandria potrebbe esserci una grave patologia mentale, come la profonda depressione. Questo tipo di violenza familiare è solitamente legato a una forma transitoria di malattia mentale da parte di chi la commette. Secondo il presidente della Società italiana di psichiatria forense, professor Enrico Zanalda, si tratta di un caso di suicidio allargato, in cui il soggetto vuole togliersi la vita e condurre con sé anche le persone a cui è legato. Questo può accadere quando la persona è afflitta da una grave forma di depressione e crede che togliersi la vita sia l’unica soluzione per sfuggire ad una vita che percepisce come brutta e insopportabile. Nella mente dell’uomo, uccidere la suocera potrebbe essere stato un modo per garantire che nessuno si prendesse cura di lei. Il professor Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia, afferma che sono principalmente gli uomini ad essere responsabili di queste tragedie familiari. Secondo i dati, il rapporto è 9 a 1 rispetto alle donne. Quando le donne sono coinvolte in casi di omicidio familiare, è spesso legato a un senso di protezione o amore filiale. Negli ultimi dieci anni, in Italia si sono verificate 136-137 situazioni simili a quella di Alessandria, ma spesso coinvolgevano un numero inferiore di persone.

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